Adesso qualcuno a sinistra dirà che sono «compagni che sbagliano», ma se sbagliare è umano e perseverare è diabolico, difficile avere comprensione per chi ha imbrattato per la seconda volta la targa dedicata a Marco Biagi. Il giuslavorista venne assassinato a Bologna il 19 marzo 2002 dalle nuove Brigate rosse, un delitto per il quale vennero condannati allergastolo cinque terroristi. Ma evidentemente non è bastato perché nel 2007 Ilda Boccassini fece arrestare una quindicina di altre soggetti, gravitanti nellambito della sinistra antagonista, e li portò a giudizio con laccusa di voler ricostituire il vecchio sodalizio criminale. E il 6 maggio di questanno, al termine di una delle udienze, un ultracinquantenne padovano, legato al centro sociale Gramigna di Padova, ebbe la bella idea di imbrattare la targa che ricorda Biagi, posta proprio davanti a Palazzo di giustizia. E laltra notte la targa è stata nuovamente imbrattata, da mani tanto ignote quanto vigliacche.
«Un fatto ignobile che non può e non deve passare sotto traccia. E che fa pensare a quei centri sociali che hanno già dato prova di accanimento nei confronti di un simbolo evidentemente scomodo.
Vernice rossa: di nuovo imbrattata la targa dedicata a Marco Biagi
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.