«Il vero problema?Gli alianti I radar non li riconoscono»

Il Cessna Citation dei tedeschi nella famigerata mattina dell’ ottobre 2001, il Commander di Gino Fasulo del 18 aprile 2002 che sfugge al controllo di tutti e si schianta sul Pirellone, sono stati gli episodi più clamorosi, ma quanti brividi hanno fatto correre gli aerei da turismo sulle piste milanesi.
Per i controllori di volo in torre di Linate l’aviazione generale non è comunque un problema: «Conviviamo con questo traffico, in fondo muovere un grosso aereo o uno più piccolo non crea grandi differenze sul piano operativo. Il vero problema sono invece i motoalianti - spiegano -. Partono da anonimi campi di volo, non devono presentare alcuna piano, non hanno radio, non sappiamo a quale altezza volino: se sono sulla traiettoria di un Alitalia, dobbiamo fermare il più grosso, l’unico raggiungibile e quindi istruibile. Pensate a un pilota che terminato il lavoro, va nell’hangar e si mette alla guida di un piccolo aereo come questo: spesso sono incoscienti e anche poco preparati.

Per fortuna questi aerei non hanno permesso di volare sopra Linate, ma possono raggiungere anche i 400mila piedi e quindi trovarsi in rotta di collisione con qualche aereo in fase di atterraggio. Sul radar vediamo solo una traccia ma non sappiamo esattamente di cosa si tratti, di questo problema è perfettamente a conoscenza l’Enac».

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