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5 curiosità e leggende, che non sapevate, sulla Liguria

Leggende, misteri, narrazioni tramandate attraverso un passaparola serrato e che arricchiscono il fascino unico e magico della regione Liguria

Liguria, le 5 leggende misteriose e meno note
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Da un borgo a una città con affaccio sul mare, si muovono in modo misterioso le tante leggende che animano la storia della regione Liguria, questo territorio magico a forma di mezzaluna e così tanto amato. Storie e realtà di un passato lontano che si mescolano sapientemente con la fantasia e la magia di tante leggende, ancora oggi molto note.

Racconti antichi e parte integrante della cultura popolare del posto, spesso tramandati attraverso narrazioni orali di famiglia in famiglia, di zona in zona. Veri e propri segreti carichi di mistero e paranormale, in grado di affascinare e stupire anche gli ascoltatori più scettici. Ecco le cinque intriganti leggende meno note della regione Liguria.

La leggenda del polpo di Tellaro

Tellaro

Un'antica leggenda vede protagonista il borgo ligure di Tellaro e gli attacchi dei Saraceni che, a lungo per anni, resero difficile la vita delle città con affaccio sul mare, tanto da spingere gli abitanti verso l'entroterra costruendo piccoli boghi con stradine ristrette e case molti vicine, una sorta di barriera contro i saccheggi e i furti. Tellaro ne è un esempio perchè venne eretto come rifugio e difesa contro i predatori. La leggenda narra che il borgo era protetto anche da un'alta scogliera sormontata dalla chiesa di San Giorgio, con il suo campanile storico. Su di questo sostava sempre una vedetta che monitorava il mare, così da lanciare l'allarme. Una notte di vento e pioggia forte, con mare in burrasca, la vedetta decise di affidarsi a un breve riposo, certa che le condizioni meteo potessero scoraggiare i pirati. Ma questi ultimi si avvicinarono alla costa pronti a sferrare l'attacco, fino a quando le campane iniziarono a suonare rumorosamente. Gli abitanti uscirono dalle case contrastando il nemico ma solo risalendo verso il campanile scoprirono chi aveva dato l'allarme. Un grosso polpo, arrampicandosi sulla scogliera e sulla torre del campanile, aveva finito per attaccarsi alla corda della campana facendo partire svariati rintocchi. Una leggenda che mescola storia con magia e che ha trasformato il polpo nel simbolo della stessa Tellaro.

Il demone nero di Moneglia

Demone

Una figura nera e spaventosa come quella di un demone nero è legata alla cittadina di Moneglia, e in particolare a un dipinto ancora oggi conservato nella chiesa di San Giorgio. Secondo le narrazioni storiche nel 1396 Monna Benvenuta, moglie del ricco mercante Leonardo Solarolo di Lavagna, lasciò una cospicua eredità ai frati francescani perché costruissero una chiesa. Per due secoli gli stessi gestirono il luogo sacro dedicato a San Giorgio, anche con l'aggiunta di opere storiche e dipinti di grande pregio. Tra queste un'affascinante pala d'altare raffigurante Sant'Antonio e protagonista di un'antica leggenda. Secondo le storie giunte fino a noi nel 1950, durante una terribile tempesta, la croce sul campanile si ruppe franando a terra. Al suo posto si posizionò subito un temibile demone nero frutto di una saetta sulfurea, e che iniziò a seminare panico, distruzione e terrore. Per scacciarlo la popolazione scese in strada armata di forconi e amuleti, tanto da spingerlo nella chiesa dove il demone cercò rifugio, proprio ai piedi della pala raffigurante Sant'Antonio. Leggenda narra che quest'ultimo trattenne il demone con il suo bastone imprigionandolo per sempre all'interno del dipinto.

I misteri dei ruderi del Monastero di Valle Christi

Rudere

A pochi passi da Rapallo sorge ciò che rimane del Monastero di Valle Christi, dove si può ancora ammirare l'antico campanile romanico, l'abside inalterata nel tempo e parte della costruzione, il tutto immerso in una piccola valle piena di verde e bellezza. Nato come donazione di Attilla Malfante e di una seconda nobildonna ligure, il monastero venne alla luce come luogo di pace, serenità e accoglienza per le monache di clausura. In puro stile gotico, dopo la gestione dal parte delle monache venne chiuso e rimase in stato di abbandono, fino al 1903 quando venne dichiarato patrimonio nazionale. Oggi è uno spazio spesso utilizzato per rappresentazioni teatrali e manifestazioni ma da sempre nasconde un passato ricco di mistero. Secondo le testimonianze all'interno del rudere vaga l'anima di una giovane monaca che, rimase incinta, dopo essersi invaghita di un pastore del posto. Per punizione venne terribilmente murata viva, tanro che ancora oggi pare si sentano le sue grida di dolore durante le notti più buie. Ma c'è chi giura di aver udito lamenti e pianti giungere anche dai sotteranei, versi che si sentono nitidamente durante le notti di nebbia e più scure.

I terribili misteri della Cà delle anime a Voltri

Casa fantasma

Nota come Casa delle Anime è una costruzione che sorge in via dei Giovi a Voltri, luogo ricco di mistero e dolore tanto da finire all'interno di molte guide dedicate al mondo del paranormale. Secondo la narrazione un tempo la locanda era l'unica della zona che collegava il mare con le alture, la sola dove riposarsi dopo un lungo viaggio. Ma la dimora era gestita da temibili briganti che, di notte, entravano nelle camere dei viandanti più ricchi uccidendoli e derubandoli. Le indagini però fecero emergere la presenza di innumerevoli corpi sotterrati nei terreni accanto alla locanda, tanto che i proprietari vennero arrestati. La costruzione rimase disabitata a lungo, complice la pessima nomea, fino a quando divenne dimora di una famiglia povera. Questo evento diede il via a situazioni particolari come oggetti in grado di spostarsi da soli, aperture e chiusure delle porte in autonomia, urla, grida e lamenti di dolore. Ma anche il passaggio di un fantasma alla ricerca dell'amato ucciso dagli ex locandieri. La casa così divenne nuovamente un luogo abbandonato fino agli ultimi e più recenti proprietari che attualmente vi dimorano, dopo aver effettuato un lungo e laborioso restauro.

Il mistero del violinista fantasma di La Spezia

Violino

Nota come la casa del violino è una dimora collocata a Scogna Sottana, nei pressi di La Spezia, dove abitava un giovane musicista. L'uomo, un violinista dal grande talento, perì per una lunga e grave malattia lasciando però l'amato violino chiuso all'interno della custodia, appoggiata su di una mensola. Secondo i tanti testimoni che hanno soggiornato nella dimora il violino suonerebbe melodie struggenti, senza che nessuno lo tocchi, con tanto di terribili lamenti e mura intrise di sangue, il tutto condito da apparizioni misteriose. Un insieme davvero terrificante sottolineato dalle luci della casa, in grado di accendersi e spegnersi in base all'intensità della musica.

La dimora ligure pare sia considerata maledetta e chi vi ha soggiornato ha confessato di averla abbandonata senza remore.

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