Le saline più interessanti della penisola, dove andare e come visitarle

Se volete esplorare un luogo unico, magico e dall'aspetto quasi lunare ecco quello che fa per voi: le saline. Location ricca di storia e dal grande interesse ecologico, ecco le migliori

Le saline più interessanti della penisola, dove andare e come visitarle

Le saline sono luoghi davvero unici e incredibilmente affascinanti, veri e propri impianti dedicati alla produzione del sale. Un procedimento tecnologico e al contempo antico, che rimanda alle strategie del passato quando il sale era una indispensabile merce di scambio e di commercio. Non solo per insaporire le vivande o per conservarle a lungo ma anche quale mezzo di retribuzione: non a caso il termine salario deriva proprio da questo prezioso elemento.

L'estrazione del sale avveniva nelle saline, attraverso una metodologia particolare ancora oggi in parte preservata e tramandata. In Italia ne esistono alcune molto importanti create dalla mano dell'uomo, altre sono state abbandonate e trasformate in aree e zone umide naturali, luoghi dove flora e fauna prosperano indisturbate. Scopriamo insieme le più belle e interessanti in Italia e da visitare, e quali quelle ancora in attività.

Saline, di cosa si tratta

Salina struttura

Il sale è una merce molto importante, un tempo considerata al pari della moneta per quanto fosse preziosa, come già accennato. Ma in cosa consistono le saline? Si tratta di strutture produttive costituite da maxi vasche dove viene lavorata l'acqua di mare, o meglio dove evapora naturalmente grazie all'azione del sole utile per ricavare il sale. L'acqua viene immessa attraverso delle idrovore e poi passa da una vasca all'altra, dove riesce a perdere le impurità affrontando varie reazioni chimiche fino a diventare sale marino. Nell'ultima vasca la concentrazione è molto alta così si ha la deposizione del cloruro di sodio, che si solidifica e viene frantumato. Il resto dell'acqua ritorna nel mare. La colorazione delle saline è spesso molto suggestiva, con tonalità che virano verso il rosa e il rosso per merito di una micro alga, la Dunaliella salina. Alcune delle saline un tempo operative, oggi sono state trasformate in riserve naturali perfette per ospitare e preservare la flora e fauna locale.

Cervia

Saline di Cervia

La riserva naturale di Cervia è una tra le saline ancora operative con le sue 50 vasche, in grado di produrre il ben noto Sale Dolce di Cervia. L'estensione dell'area è pari a un terzo della superficie di Cervia stessa, caratterizzato da un sale marino integrale che non richiede lavorazioni artificiali. Per questo motivo presenta sfumature cromatiche naturali. La sua presenza risale al tempo degli antichi romani, una produzione artigianale giunta fino all'antica salina Camillone attiva fino al 1959. Accanto alle stesse sono presenti delle terme molto frequentate, che utilizzano l'acqua salata per le cure. La salina è gestita dalla Società Parco della Salina di Cervia, istituita nel 2002 e retta per il 92% da enti pubblici, con tanto di museo dedicato e punti vendita dove è attiva l'ultima delle 144 salinette della salina Camillone ancora oggi operativa con la raccolta manuale del sale. Al momento le visite sono state sospese, a causa della recente alluvione che ha colpito la regione Emilia Romagna. Ma in futuro sarà possibile effettuare visite guidate, seguendo le indicazioni riportate sul sito.

Trapani, Marsala e Paceco

Saline Marsala

Si trova in Sicilia ed è nota come riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco, quale location perfetta per la crescita di una flora rigogliosa e quale habitat naturale per innumerevoli animali, come i fenicotteri. Le origini sono legate ai Fenici, per queste saline che hanno vissuto fasti alterni mantenendo l'impronta artigianale, e divenendo famose grazie a Federico II che le iscrisse al Monopolio imperiale. Le saline sono ancora operative, offrono un panorama incredibile con le loro alte piramidi di sale. Mentre il Sale di Trapani è oggi presidio Slow Food, utilizzato per la salatura della bottarga di Favignana. Dal 1995 sono gestite dal WWF e dal 2011 le saline di Trapani hanno ottenuto l'inserimento nell'elenco delle zone umide Ramsar, ovvero di importanza internazionale. Si possono vistare prenotando un ingresso guidato attraverso il sito ufficiale.

Cagliari e Sant'Antioco

Saline esempio

Nota come parco naturale regionale Molentargius-Saline è una tra le saline più interessanti, collocata all'interno del territorio sardo del Sulcis-Iglesiente nella zona dell'isola di Sant'Antioco e ora area protetta. Nella lingua sarda gli Is molentargius erano i conduttori dei muli preposti per il trasporto del sale. La salina si estende per circa 20 chilometri, un tempo prelevava l'acqua dalla zona di Porto Pino e dai bacini di acqua dolce ricavandone un sale integrale con sfumature bianche, azzurre e grigie. Gestita da una multinazionale francese la salina è una vera riserva naturale che ospita un numero corposo di animali, e tra questi il pellicano e gli amatissimi fenicotteri rosa. L'attività legata all'estrazione del sale è ferma dal 1985, ma il parco è visitabile seguendo le indicazioni presenti sul sito ufficiale.

L'isola di Priolo

Saline immagine generica

Anche in questo caso parliamo di una riserva naturale, si tratta delle Saline di Priolo nel comune di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa. Circa 55 ettari operativi sin dall'epoca del bronzo e che nel 2008 sono stati premiati come Oasi più bella d'Italia dalle associazione interessate al birdwatching. L'area è una zona di ripopolamento per moltissimi volatili. Non a caso il sito è sotto la gestione della Lipu, che organizza visite tematiche davvero interessanti. Nel sito ufficiale è presente anche una webcam che consente di osservare live la salina stessa.

Salina di Margherita di Savoia

Saline immagine di esempio

È la più grande d'Italia con i suoi 4.500 ettari di estensione, collocati nella zona di Barletta-Andria-Trani in Puglia, operativa sin dal tempo degli antichi Romani. La salina è un parco naturale ma è ancora operativa, infatti da qui vengono prodotti all'anno circa 6 milioni di quintali di sale dal caratteristico colore bianco perlaceo. Qui è presente un Museo storico delle saline, ma è anche una location naturalistica gestita dalla Lipu perfetta per effettuare visite guidate.

Tarquinia, il sale del Papa

Sale esempio

Le saline erano operative sin dai tempi del Medioevo, mentre le due maxi vasche rimandano ai primi dell'800: qui si estraeva il sale del Papa.

Dal 1997 le saline di Tarquinia, Viterbo, sono ferme e si sono traformate in una bellissima oasi naturalistica, un'area protetta dove è possibile effettuare dei pic-nic o rilassarsi presso una piccola spiaggetta. L'ideale per ammirare con rispetto la flora e la fauna presenti, in un'area gestita e tutelata dai Carabinieri Forestali.

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