Vignetta anti-islam, a Como la Lega si divide

Il giornale dei Giovani padani deride il profeta Maometto Il capogruppo lumbard in Comune: basta soldi alla rivista

da Milano

Ancora scintille fra leghisti e musulmani per la satira su Maometto. Ma il confronto stavolta si accende anche fra i seguaci di Umberto Bossi. L’ultima occasione di polemica è la «vignetta satanica» che riproduce il Profeta eccitato di fronte ad Aisha, la sua moglie-bambina, con una scritta che stigmatizza la differenza di età fra i due: «54 anni lui e 9 lei». La vignetta, pubblicata dalla rivista dei Giovani padani comaschi e dal sito www.cumasch.org, ha suscitato la reazione sdegnata della comunità islamica della città lariana. «Una vera offesa - ha detto Safwat El Sisi, portavoce di un gruppo islamico di Como -. Non ci abbasseremo a livello di chi a tutti i costi vuole seminare odio e mine pronte a esplodere lungo il già tortuoso percorso di pace». «Forse - conclude El Sisi - alla Lega non bastano due ambasciate italiane bruciate e il prete ucciso dopo le dichiarazioni dell’ex ministro Roberto Calderoli».
«Non vogliamo oltraggiare nessuno - spiega Flavio Olivari, coordinatore della rivista -. La vignetta non è satira ma racconta un fatto storico».

E mentre i musulmani di Como annunciano un esposto in procura contro la pubblicazione e le condanne arrivano da esponenti del centodestra e del centrosinistra di Como, il capogruppo della Lega al Consiglio comunale, Maurizio Saverio, si unisce un po’ a sorpresa alle critiche contro la vignetta e osserva che «la satira è un’altra cosa» e promette: «Basta fondi per quella rivista».

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