Pericolo scampato per i commercianti della Galleria. Non dovranno più minacciare serrate: ieri la giunta ha modificato la delibera per la valorizzazione dei negozi «di alto pregio e valore storico-artistico» di via Silvio Pellico 6 e 8, Galleria Vittorio Emanuele II 11/12 e 92, via Marino 7, via Foscolo 3 e 5 e piazza Duomo 19 e 21. Nelle settimane scorse hanno manifestato tutte le loro preoccupazioni al tavolo aperto con il sindaco, e hanno strappato il sì della giunta: i titolari potranno continuare a cedere la propria azienda, creandosi così una sorta di «liquidazione». Una possibilità che era stata invece esclusa dalla precedente delibera, provocando la rivolta dei negozianti. Potrà accadere però solo dopo un lasso di tempo non inferiore ad un terzi della durata della concessione e secondo alcune condizioni: lesercizio commerciale e le merci saranno identificate da insegne e marchi precisi (vietata ogni modifica), la destinazione dei locali dovrà essere dettagliata, chi trasgredisce ai divieti «pagherà» con la decadenza della concessione. «Vogliamo impedire operazioni societarie meramente fittizie o simulate - spiega lassessore al Demanio Gianni Verga - a tutela dellinteresse dellamministrazione che è proprietaria».
Contenta lassessore alle Attività produttive Tiziana Maiolo, che si era spesa molto perchè la delibera venisse modificata: «È cambiata la filosofia del provvedimento, in questo modo i negozianti saranno ancora più stimolati a tenere la Galleria come un gioiello. Non si poteva arrivare a una rottura, Comune e commercianti collaboreranno al meglio nella gestione dello spazio». E soddisfatti, ovviamente, i rappresentanti dei commercianti. «Hanno vinto buon senso e soprattutto buona politica», è il commento del presidente dellUnione del commercio Carlo Sangalli sia alle deroghe che il Comune ha concesso a chi trasporta merci deperibili, sia per lintesa raggiunta sulla Galleria. «È stato un confronto faticoso, ma proficuo - afferma -, alla fine hanno prevalso il buon senso e la concertazione nellinteresse di tutti.
Vincono i negozianti Potranno cedere i locali del Salotto
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