La violenza sulle donne raccontata (davvero) senza ideologie

Fabio Roia e Ilaria Ramoni esplorano il "patriarcato" come un potere affine alla mafia

La violenza sulle donne raccontata (davvero) senza ideologie
00:00 00:00

Il patriarcato, tema al centro del dibattito culturale della nostra epoca, ha tratti in comune con la mafia. Lo specifica l'avvocata Ilaria Ramoni, durante un affollato incontro tenutosi ieri pomeriggio alla libreria Rizzoli in galleria Duomo, a Milano, per presentare il saggio Mai più cosa vostra, scritto a quattro mani con il magistrato Fabio Roia (nella foto). Entrambi i fenomeni, mafia e violenza sulle donne, hanno in comune di essere silenziosi, omertosi. Denunciare è difficile.

Oltre agli autori, ha parlato Alessandra Kustermann, ginecologa, presidente dell'associazione Donna Aiuta Donna. La questione va affrontata in modo paritetico, ha sostenuto. "Non sono d'accordo che gli avvocati dei centri antiviolenza debbano essere solo donne".

Francesca Nanni, procuratore generale alla Corte d'Appello di Milano, ha portato l'attenzione sul fatto che "testi di canzoni molto popolari tra i giovanissimi, addirittura fra i bambini, parlano di sesso, droga, atti illegali e violenza", declinata in senso maschilista. Si inneggia allo stupro delle donne, il che è molto diverso dalle forme trasgressive della canzone pop diventate popolare negli anni Sessanta e Settanta.

Melania Rizzoli ha parlato del libro come di "un'analisi lucida e crudele di quello che sta succedendo alle giovani generazioni"; il coautore Fabio Roia ha ricordato come fino a tempi recenti, nel 1945-46 si sosteneva che una donna visti i suoi cicli biologici non era adatta a esercitare in magistratura. Ha poi sottolineato che "chi commette reati di violenza contro le donne nel nostro paese è al 70 per cento in un'età tra i 18 e i 41 anni".

Il libro si sofferma parecchio sulla necessità di adottare strategie educative più efficaci, il che dovrebbe essere più presente nell'agenda politica.

Il finale dell'incontro ha strappato qualche sorriso un po' amaro.

L'unica industria che continua a crescere in questi ultimi anni sono i centri massaggi, soprattutto cinesi, in realtà luoghi di esercizio della prostituzione. "Ma dietro a una falsa libertà c'è uno sfruttamento della donna", ha ribadito Roia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica