Una vita nel nome dell'anticomunismo

Lech Kaczynsky è morto mentre si recava in visita alla foresta di Katyn, il luogo in cui si è perpetrato l’eccidio dell’elite polacca da parte dell’Urss nel 1940. Una vita dedicata a combattere la dittatura, la repressione e il comunismo

Una vita nel nome dell'anticomunismo

Milano - Lech Aleksandr Kaczynsky è morto mentre si recava in visita alla foresta di Katyn, il luogo in cui si è perpetrato l’eccidio dell’elite polacca da parte dell’Urss nel 1940 (22mila persone uccise, fra ufficiali, soldati, intellettuali) l’episodio che ha forse più di ogni altro segnato la generazione politica di cui ha fatto parte insieme al fratello gemello Jaroslaw. Una generazione per cui l’anticomunismo si è identificato nel forte sospetto mantenuto nei confronti di Mosca anche dopo il crollo dell’impero, pronta a gettarsi nelle braccia degli Stati Uniti, di cui Varsavia è stata, fino all’insediamento del governo di Donald Tusk che nel 2007 ha fatto seguito a quello di Jaroslaw Kaczynski, fedelissimo alleato ed elemento di punta della Nuova Europa cara ai neoconservatori americani. E mentre il pragmatismo di Tusk, disposto a ricostruire relazioni con la Russia, è stato sancito dall’invito di Mosca alla cerimonia per la commemorazione dei 70 anni dell’eccisio di Katyn al fianco del Premier russo, Vladimir Putin, mercoledì scorso, Kaczynski oggi a Smolensk non sarebbe stato accolto da alcuna autorità russa (secondo quanto conferma l’edizione russa di Newsweek), ma solo dalle organizzazioni dei veterani e da 300 familiari delle vittime. La Russia (dove Kaczynski si era recato per la prima volta in visita di stato solo nel 2007, fermandosi in quell’occasione proprio a Katyn) non ha dimenticato le forti critiche del Presidente polacco, insieme a Ucraina e Paesi Baltici, al suo intervento in Georgia nell’estate del 2008.

Anticomunismo e lotta alla corruzione Presidente polacco dal dicembre del 2005, esponente di punta del partito conservatore della "Legge e giustizia" (Prawo i Sprawiedliwosc, PiS) che aveva fondato nove anni fa insieme al fratello, Kaczynski era prima stato sindaco di Varsavia (dal 2002). Unico segno di distinzione da Jaroslaw, nato insieme a lui a Varsavia nel 1949, un neo sulla guancia sinistra. Lech si era laureato in Legge all’Università di Varsavia. Nel 1976 aveva conseguito un dottorato presso l’Università di Danzica, dove ha poi insegnato. È sposato e ha una figlia. Negli anni settanta è stato un attivista nel movimento democratico polacco anticomunista. Nell’agosto 1980 era entrato nel comitato per gli scioperi del Porto di Danzica e del movimento Solidarnośc. Nel periodo di legge marziale introdotto nel dicembre 1981 era stato arrestato.

Entra in Parlamento nel 1989, anno in cui diventa vice presidente di Solidarnosc. È il più stretto consigliere di Walesa quando diviene Presidente nel 1990, lo rimane per due anni. Dal 2000 al 2001 è al goveno, dove si impegna per combattere la corruzione.

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