Votano in tanti e la Moratti riprende a sperare

Una domenica da piena estate e la seconda chiamata ai seggi in due settimane. Mix adatto a scoraggiare i milanesi più inclini che altrove alla fuga al mare. Ma la voglia di partecipare alla politica sotto la Madonnina si è riconfermata come al primo turno. Si vota ancora oggi dalle 7 alle 15 ma già il dato dell’affluenza ieri a fine giornata era del 53,2%, quasi identico al 53,56 del 15 maggio quando ci si doveva schierare non solo per il ballottaggio tra il sindaco Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, ma tra sette sfidanti, 29 liste collegate, i candidati al consiglio comunale e nelle 9 zone. Invece solo lo 0,3% in meno (e oltre la metà degli elettori già alle urne) fa ben sperare il centrodestra. Milano è in controtendenza rispetto al resto d’Italia dove il crollo è stato di oltre 6 punti, la media per le comunali è del 43,4%. Anche questa volta l’affluenza più bassa in città è nel centro storico, il 49% (quattro meno della media), la più alta di nuovo in zona 3 (Città Studi/Lambrate/Porta Venezia) con il 55%. Alte (54%) anche la zona 2, 4 e 9.
La giornata è iniziata a nervi tesi nel centrosinistra, il primo dato alle 12 dava i milanesi in crescita di oltre 2 punti e mezzo alle urne rispetto al primo turno.

Affluenza massiccia uguale: risveglio dell’orgoglio di centrodestra, che alla prima chiamata aveva sottovalutato il rischio di consegnare la città alla sinistra? La sensazione ha preso piede. E sarà per l’ansia ma i supporter di Pisapia in serata hanno montato voci su schede precompilate a favore della Moratti. Salvo poi ammettere che era tutto un equivoco.

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