«Il voto a Pisapia è una croce sul vostro stipendio»

Letizia Moratti punta a «rifare di Milano la vecchia city finanziaria. Com’era una volta». Con la migliore fiscalità che può attirare capitali e generare occupazione. Ma «per fare questo ci vuole una persona che ci creda. E la preferisca ad altre attività, come per esempio i centri sociali». Altrettanto legittime, ma che comportano una diversa visione del mondo. L’ultimo spot alla campagna elettorale della Moratti arriva dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Arrivato ancora una volta a Milano per lanciarle la volata. E a smentire il pregiudizio che tra i due non correrebbe buon sangue. «Il voto a Pisapia è una croce sul vostro stipendio» avverte Tremonti.
E se non arriveranno (per ora) i ministeri che pretendeva Umberto Bossi, un viceministro della Lega sarà il braccio destro della Moratti se sarà riconfermata sindaco. Roberto Castelli, che risolve il derby tra il lumbard Matteo Salvini e il vicesindaco uscente del Pdl Riccardo De Corato e avrà anche le deleghe a Infrestrutture, Trasporti e Mobilità. A due giorni dal ballottaggio la Moratti scopre in anticipo i big che comporranno la squadra di giunta, un ritorno al passato visto che ha svelato 7 nomi su 12, e tre sono ex assessori del primo mandato Albertini: Del Debbio, Lupi e Casero.

Già presentate tre donne della società civile (Evelina Flachi, Giovanna Mavellia e Daniela Mainini). Per lo stesso Albertini e l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace pronti ruoli di collaborazione alla guida di enti o partecipate.

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