Al voto per il rettore con due incognite

Un iscritto su 5 si ferma al terzo anno. «Vengono assunti anche all’estero»

Il rettore in carica parte favorito. Per essere rieletto, dovrà superare però due incognite: un quorum da raggiungere al primo turno e una voce che negli ultimi giorni circola in ateneo. Domani il Politecnico vota per scegliere chi lo guiderà nel quadriennio 2007-2010. A sfidare il rettore in carica sarà Giovanni Da Rios, ingegnere come Ballio. Votano docenti e ricercatori, gli studenti eletti e il personale tecnico-amministrativo nelle 7 sedi dell’ateneo. Sarà un voto elettronico, come successo nel 2002. A Ballio, per essere eletto al primo turno, servono 660 consensi, la metà più uno del totale. Nei giorni scorsi il rettore ha scritto ai docenti chiedendo il voto per «continuare il cammino percorso insieme». Ha parlato del ricambio del corpo docente, dei legami con gli ex studenti («avremo bisogno del loro appoggio morale e finanziario») e degli spazi («grazie alla Bovisa fronteggeremo la mancanza di aule in Leonardo»). Da Rios ha replicato con una lettera dove elenca dieci cose da migliorare, dalla selezione degli iscritti («si producono buoni laureati anche partendo da matricole modeste») alla didattica. «Serve una scossa innovativa - scrive -. Ecco da dove nasce la provocazione della mia candidatura». Per ora è l’unica oltre a quella di Ballio. Il regolamento prevede però che tra il primo e il secondo turno (20 giugno) se ne possano aggiungere altre.

In ateneo circola la voce che qualcuno potrebbe uscire allo scoperto. Lo dicono soprattutto gli architetti, esclusi dalla corsa al rettorato. Se andrà a vuoto la prima delle tre votazioni a quorum «qualificato» sapremo se si tratta solo di una voce.

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