da Milano
Si chiama Aria e ha speso 47 milioni di euro per aggiudicarsi licenze Wimax su tutto il territorio nazionale. «A ottobre saremo pronti per lanciare la nostra offerta di abbonamento a banda larga» spiega Mario Citelli amministratore delegato di Aria, società con sede in Umbria che vede nel suo azionariato anche la banca daffari Goldman Sachs con il 20%, oltre al fondo israeliano Gilo Venture (28%) e quello russo Ikon con il 14%. In totale per mettere le antenne e realizzare la rete a banda larga wireless, tramite appunto le frequenze Wimax (che è il fratello maggiore del wi-fi dato che ha un raggio di azione molto più ampio) saranno investiti 300 milioni di euro. Visto il mercato poco promettente del settore delle telecomunicazioni le prospettive per Aria non sembrano particolarmente favorevoli ma Citelli non appare scoraggiato.
«Noi abbiamo già 4mila clienti in Umbria - spiega- e a novembre saremo pronti per lanciare la nostra offerta a 4 mega in 14 regioni». Forse il Wimax, che permette di collegare anche luoghi oggi non ancora raggiunti dallAdsl sarà anche un modo per vincere il cosiddetto digital divide e di dare a tutti la possibilità di navigare a banda larga su Internet. «La nostra offerta sarà leggermente più bassa rispetto a quella dei concorrenti - aggiunge Citelli - con 25 euro al mese si avrà Internet e tutte le chiamate da rete fissa in Italia senza ovviamente dover pagare più il canone a Telecom».
Gli utenti si porteranno a casa uno smart box che collegato alla rete Wimax di Aria di navigare in Internet e anche di telefonare.
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