Lucia Resta
«Perché il prolungamento della Ztl fino alle 20 durante il periodo natalizio?». È la domanda che si pongono preoccupati i commercianti del centro storico in questi giorni che dovrebbero essere di spese pazze.
«Mentre nelle altre zone è pieno di gente che si dedica allo shopping - racconta Concetto Saffioti, presidente dellassociazione di strada Governo Vecchio - qui nel centro, nelle vie intorno a piazza Navona, cè il deserto. La gente non viene perché la zona non è raggiunta dalla metropolitana e per arrivare avrebbe bisogno della macchina».
I commercianti lamentano un forte calo dei guadagni nel periodo che invece dovrebbe essere il più proficuo dellanno, perciò vedono la Ztl come una sorta di «complotto» contro i piccoli negozi e le botteghe artigiane che, affermano in una nota spedita ai giornali, «aspettano le feste per raddrizzare un po il trend negativo del commercio».
Da tre anni i titolari di alcuni esercizi pubblici cercano di farsi ascoltare mandando lettere al sindaco, al presidente del I municipio e agli assessori alla Mobilità e alle Politiche del commercio e artigianato, ma non hanno mai ricevuto risposte.
«È vero che in teoria negli accordi per la Ztl vengono coinvolti i rappresentanti dei commercianti - continua Saffioti -, ma noi non siamo mai stati consultati e non ci sentiamo assolutamente tutelati dalle associazioni di categoria. In via del Governo Vecchio e nelle stade limitrofe ci sono più di 200 esercizi e tutti i titolari si lamentano per il crollo delle loro attività. Noi vogliamo capire che senso ha questo prolungamento della Ztl, chi avvantaggia?».
Silvia Tomassini, titolare di una boutique nel centro, sottolinea la mancanza di mezzi che sopperiscano allimpossibilità di giungere nella zona in automobile: «Non ci sono parcheggi vicini e le tanto decantate navette non si capisce da dove partono, dove arrivano e comunque passano molto di rado: la gente non le usa».
Anche Viviana Migliarini, proprietaria di un negozio di abbigliamento in via del Governo Vecchio, si unisce al coro di protesta dei suoi colleghi: «Da tre anni si ripete la stessa storia, noi non lavoriamo più».
I negozianti e i ristoratori del centro stanno pensando di organizzare una manifestazione in corso Vittorio Emanuele e si chiedono se per mandarli in crisi non bastano il peso degli affitti più alti che in ogni altra città, i disagi dovuti alle continue manifestazioni, la concorrenza degli ipermercati con i grandi parcheggi.
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