Ztl, verde e laboratori: la Milano che cambia

Il Comune dà il via alle opere di pedonalizzazione di Brera e di piazzale Gambara. Ultimato il restyling in Buenos Aires E in primavera aprirà la Città delle culture, il polo museale da 60 milioni di euro disegnato da Chipperfield all’ex Ansaldo

Ne cuore di Brera le ruspe sono arrivate lunedì scorso, martedì è toccato a piazzale Gambara. Due esempi, in centro e semi-periferia. Nel primo caso di lavora per rendere pedonale la via che passa davanti alla Pinacoteca, per offrire ai milanesi e ai turisti entro la primavera una passeggiata suggestiva, su marciapiedi pregiati, luci nuove puntate di notte sull’Accademia. In piazzale Gambara il Comune investe quattro milioni di euro e un anno e mezzo di lavori per creare ampi spazi verdi, pavimentazione in cubetti di granito, nuovi lampioni e soprattutto per «restituire sonni tranquilli ai residenti» che protestano da anni, come ricorda l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini. Possono contarci, le linee del tram fracassone saranno (finalmente) eliminate. Milano appena promossa da New York Times tra i 41 luoghi da vedere nel 2011 (è al quinto posto) prova a cambiare faccia.
Si punta su grandi opere ma anche piccoli restyling. Da qualche giorno il popolo dello shopping calpesta la nuova pavimentazione di corso Buenos Aires, i lavori erano cominciati nel marzo 2010 e sono quasi conclusi. A Chinatown invece gli operai stanno accelerando per recuperare i ritardi dovuti al maltempo, il Comune conta di tagliare entro marzo il nastro della nuova isola pedonale di via Sarpi, pavimentazione in beola bianca e grigia, tutta a raso, ai lati ci sarà una protezione pedonale con margini «verdi» di pitosforo, tredici alberi piantati all’incrocio con via Albertini e ventitrè a quello con via Montello.
Per diventare più attrattiva, Milano scommette ovviamente sui grandi progetti che nasceranno prima o con Expo, da Citylife ai grattacieli di Porta Nuova. Ma la parola d’ordine è sempre di più «cultura», specie dopo il successo del Museo del Novecento all’Arengario che in un mese di apertura gratis ha già sfondato i 200mila visitatori, ora il sindaco pensa di allungare la promozione di un mese, forse addirittura a tutto l’anno. Il raddoppio sarà pronto entro fine 2013, con il Museo d’arte contemporanea progettato da Daniel Libeskind sotto le «Tre torri». Il sindaco e l’assessore Massimiliano Finazzer Flory lanceranno a breve la gara per assegnare il progetto esecutivo e vorrebbero tempi anche più stretti. Finazzer ha scritto tra le priorità del prossimo mandato la riapertura in tre anni del Teatro Lirico, chiuso ormai dal 1998 e incastrato a lungo in una battaglia giudiziaria. Forse si riuscirà davver a voltare pagina? Per ora, agli sgoccioli c’è la riqualificazione del piazzale davanti a Santa Maria delle Grazie e al Cenacolo iniziata un anno fa (l’investimento era di 1,4 milioni). E in primavera aprirà almeno la prima parte della Città delle culture, il nuovo polo museale disegnato dall’inglese David Chipperfield sulle ceneri dell’ex Ansaldo su cui il Comune ha investito 60 milioni di euro. Il recupero dei nove edifici che componevano l’ex Fabbrica del Vapore è un progetto in più fasi, la prima è partita addirittura nel 2000.

Il Comune sta costruendo (e in parte già aperto) una cittadella per i giovani artisti e creativi della città, a breve consegnerà la Cattedrale restaurata, per l’ultimo lotto bisognerà attendere l’autunno 2012. Il sindaco giusto nei giorni scorsi ha fatto un sopralluogo nel cantiere per vedere a che punto sono i lavori.

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