Si è concluso con la condanna di quattro medici a due anni di reclusione ciascuno con la condizionale e la non menzione e con l'assoluzione di tutti i farmacisti il processo a carico di 21 persone coinvolte nell'inchiesta su una serie di cure dimagranti a base di stupefacenti anoressizzanti. I medici condannati anche a una multa di 6.000 euro ciascuno sono Francesco Tata e le sue tre collaboratrici, Maria Rita Caminiti, Emanuela Butini e Sandra Valenti. Il giudice ha ritenuto per tutti e quattro l'ipotesi minore rispetto a quella contestata che è prevista per la somministrazione di farmaci che hanno il principio attivo a base di anfetamine. Il pm aveva chiesto, fra gli altri, 8 anni per Tata, 5 anni per la Caminiti e 4 per la Butini. Sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato tutti i farmacisti , mentre un infermiere è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Soddisfatta Federfarma, che rappresenta i titolari di farmacie italiani, perché è stata dimostrata l'estraneità dei farmacisti che «dalla legge sono obbligati a spedire le ricette ordinate dai medici»L'accusa era quella, a vario titolo, riguardante la prescrizione di farmaci a base di stupefacenti al di fuori de casi prescritti dalla legge e di averli commercializzati. L'inchiesta prese l'avvio da un esposto presentato il 26 agosto del 2006 ai carabinieri del Nas da parte di una paziente di Tata che lamentava di essere finita al pronto soccorso.Diete con gli anabolizzanti: quattro medici condannati
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