
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
In relazione all'articolo del 22 marzo 2018 "Chiude liceo Colonna. Alunni a casa a metà anno" a firma Giuseppe De Lorenzo si precisa quanto segue:
a) è vero che con l'anno scolastico 2018-2019 il liceo dell'istituto Vittoria Colonna chiuderà. Non risponde a verità, viceversa, che gli allievi verranno lasciati a casa a metà anno. Ciò non è stato neppure ipotizzato. Le classi del liceo attualmente in funzione proseguiranno regolarmente con i relativi programmi fino al termine del corrente anno scolastico;
b) non viene dato atto che per l'attuale quarta liceo l'istituto Vittoria Colonna e la Congregazione delle Figlie del Cuore di Maria, con il pieno accordo dei genitori interessati, hanno offerto la possibilità di completare il ciclo: pertanto nell'anno scolastico 2018-2019 sarà in funzione la classe quinta per consentire agli studenti di conseguire la maturità.
Avvocato Renato Resta
Era il lontano 1896 quando le Figlie del Cuore di Maria chiesero all'allora cardinale di Milano, Andrea Carlo Ferrari, l'autorizzazione per aprire una scuola cattolica in città. Dopo 120 anni l'istituto «Vittoria Colonna» è ancora lì, e non se ne andrà. Ma il «continuo e inesorabile calo delle iscrizioni» ha portato alla decisione di chiudere il liceo. Succede, per carità. Ma i genitori degli alunni del prestigioso istituto lamentano un problema non secondario: le superiori abbasseranno le serrande senza portare a termine il ciclo scolastico. Né di chi si è iscritto quest'anno alla classe prima, né probabilmente di chi frequenta la quarta e chiederebbe solo un anno in più per diplomarsi senza dover cambiare scuola.
Il fulmine a ciel sereno si materializza il 17 gennaio scorso in una lettera della direzione che invita i rappresentanti di classe a presentarsi due giorni dopo «per comunicazioni in merito alla situazione del liceo (problematiche e conseguenze)». E le conseguenze sono - appunto - la «dolorosa» decisione della Congregazione di chiudere le superiori. Informati dai rappresentanti, i genitori non la prendono bene. E protestano. Mamme e papà di una classe inviano una mail per esprimere la propria incredulità di fronte al fatto che il Vittoria Colonna «non assicuri il completamento del ciclo scolastico per il quale avete accettato senza riserva alcuna l'iscrizione dei nostri figli».
«All'inizio dell'anno - spiega al Giornale una madre che chiede di rimanere anonima - non c'erano stati segnali di una possibile chiusura. Siamo sorpresi che abbiano deciso di aprire le classi prime per poi chiudere tutto sei mesi dopo». Studenti e professori sono rimasti spiazzati. «La scuola funziona bene e cura adeguatamente i ragazzi - aggiunge un altro genitore - abbiamo chiesto di poter concludere il ciclo, ma ci è stato negato». Farlo, in fondo, significherebbe tenere in piedi il liceo per altri quattro anni, fino all'esame di maturità degli scolari oggi in prima. Ma la situazione economica non lo permette.
Nella lettera inviata alle famiglie, infatti, la legale rappresentante della Congregazione, Anna Rizzardi, spiega che il numero «esiguo» di iscrizioni rende «impossibile una gestione che non sia pesantemente ed insopportabilmente passiva sul piano economico». Non ci sono soldi, insomma. E gli alunni dovranno attrezzarsi altrove per concludere la loro formazione.
Ed è qui che casca l'asino. Ad aver difficoltà a trovare una ricollocazione, infatti, sono soprattutto gli studenti del percorso Economico e sociale. «A Milano di indirizzi simili ce ne sono pochi e non tutti possono inserire così tanti ragazzi contemporaneamente». Il dilemma è se andare via alla spicciolata («ma i ragazzi non vorrebbero lasciare i compagni») o provare ad aprire un'intera sezione in un altro istituto («i presidi però hanno difficoltà a trovare strutture adeguate»). Senza contare che i professori stanno facendo i salti mortali per adeguare i programmi a quelli delle scuole che ospiteranno anno prossimo gli scolari. La Congregazione assicura di aver «attivato tutto quanto possibile per offrire una adeguata assistenza sia didattica che amministrativa per i diversi adempimenti che i genitori e gli allievi dovranno sostenere», ma alcuni genitori storcono il naso.
Di certo si sa che le Figlie del Cuore di Maria non intendono «concludere la missione educativa in Milano» nonostante la «dolorosa» scelta. Anzi.
È proprio per potenziare infanzia, elementari e medie che è stata scelta una «contrazione delle attività». E così il liceo, aperto per la prima volta nel lontano 1939, dopo 80 anni scomparirà dal panorama scolastico milanese.
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