Elargiva a profusione consigli «fashion» attraverso il suo seguitissimo blog «The little black dress». Ma contemporaneamente arraffava, dopo i servizi di moda ai quali lavorava, costosissimi abiti per poi rivenderli come fossero nuovi di zecca e acquistati da lei.
Nessun timore che mostrando i preziosi capi sul blog qualcuno potesse intuire. Sul web l'esperta di style dava consigli su come abbinarli, cosa indossare, come truccarsi ispirandosi anche alle celebrity e rispettando il dictat del proprio oroscopo. In casa di Olivia Alexandra Clenin, nota fashion blogger milanese di 25 anni, proprietaria di un appartamento di lusso in zona Porta Nuova e di due abitazioni a Ginevra, sono stati trovati 220 capi di abbigliamento femminile di diverse marche (tra cui Manoush, Traffic People, Tuwé Italia, Vittoria Romano, Ferragamo, Adidas, McCartney) per un valore pari a circa 60mila euro. È stata denunciata (a piede libero) con l'accusa di avere sottratto illegalmente i capi d'alta moda alla «No Word», società che realizza sfilate e servizi fotografici per riviste specializzate. Furto, in poche parole. Il sistema escogitato dalla giovane appassionata di moda e responsabile dell'atelier della società (ma anche addetta stampa di diverse riviste di moda e organizzatrice di eventi legati al fashion), era ingegnoso secondo quanto verificato dall'Unità antiabusivismo della Polizia locale, dirette dal comandante Tullio Mastrangelo: concluso il servizio di moda faceva sparire qualche abito senza dare nell'occhio. Anche perché era lei a doversi occupare dell'entrata e l'uscita degli abiti. Impossibile notare subito la mancanza di un capo. Finché qualcosa è andato storto, per lei. I capi d'abbigliamento spariti hanno cominciato a destare i sospetti. Il via alle indagini è partito infatti dalla denuncia delle due titolari della «No Word». Una serie di controlli incrociati utilizzando il database che tiene il movimento di tutti i vestiti che transitavano nell'agenzia di moda milanese e le foto d'archivio degli abiti hanno cominciato a indirizzare le indagini verso la giovane collaboratrice. Gli agenti hanno ricostruito i movimenti di Olivia Alexandra Clenin tra l'Italia e la Svizzera fino ad arrivare a bussare alla sua porta dell'appartamento milanese. E lì è rimasta «incastrata» dopo un perquisizione domiciliare durante la quale ha replicato: «Erano miei vestiti. Io li compro in blocco nei negozi, ma gli scontrini fiscali poi li butto». Gli agenti hanno recuperato i vestiti esposti come in un vero e proprio showroom con ancora le etichette originali, pronti ad essere smerciati alle fashion victim che seguivano il suo blog, come fossero capi da lei acquistati per sé e mai indossati.
RC