
È dal 2001 che l’esercito americano si trova costantemente in guerra. Prima c’erano stati il Vietnam, certo, e la Prima Guerra del Golfo. Ma ora ci troviamo davanti a 15 anni ininterrotti di conflitto. Un vero e proprio dramma per i soldati americani, soprattutto per le forze speciali. Veterani che si sono trovati ad affrontare molti “turni” al fronte e che ora non riescono più a vivere una vita normale

I berretti verdi sono al fianco delle Forze Democratiche Siriane. Ma il Pentagono continua a negare...

È entrata nel vivo la prima fase dell’operazione militare per la conquista di Raqqa, la città che dal 29 giugno del 2014 è stata proclamata capitale del sedicente Stato Islamico da al Baghdadi

Dei 281 miliardi forniti dai Paesi produttori di petrolio per rifinanziare il debito, ben 117 vengono da un solo Paese: l’Arabia Saudita

Martedì scorso il Senato statunitense ha approvato verbalmente la controversa legge che permetterà alle famiglie delle vittime degli attentati dell’11 settembre 2001, di promuovere azioni di risarcimento danni all’Arabia Saudita per i presunti legami con i terroristi

Se si leggono i giornali e le agenzie degli ultimi giorni, ci si rende conto di quanto Russia e Natosiano ormai ai ferri corti. Ricapitoliamo: prima l’annuncio della Stampa: “Siamo a un passo dalla guerra”, poi l’uscita del libro di un ex generale nato intitolato 2017, war with Russiae, infine, le agenzie delle ultime ore: il Montenegro entra nella Nato, i russi affermano che si tratta di “un altro tentativo di cambiare il panorama militare e politico in Europa”

Ha 47 anni, è un democratico (la sua candidatura è stata proposta da Barack Obama in persona) e, per oltre 25 anni, ha ricoperto incarichi al Congresso e al Pentagono. Sono queste le caratteristiche del nuovo capo dell’esercito americano, Eric Fanning

“L’America conosce solo in parte ciò che è davvero accaduto ai nostri marinai lo scorso gennaio quando furono presi in custodia dagli iraniani. Molti dettagli sono stati classificati. Un giorno, quando saranno resi pubblici, gli Stati Uniti resteranno scioccati”

Il segretario alla Difesa americano Ash Carter ha chiesto all’Alleanza “la ripresa costante deipattugliamenti marittimi per affrontare l’attività sottomarina russa al confine del Nord Atlantico”

Gli Stati Uniti hanno schierato in Libia dalla fine del 2015 due “contact teams”, con il compito diallineare i partner locali in vista di una possibile offensiva contro lo Stato islamico. Per la prima volta il Pentagono ammette la presenza dei propri operatori speciali nel paese piombato nel caos dopo la fine del regime di Gheddafi nel 2011. Circa 25 soldati statunitensi, stanno svolgendo operazioni classificate nei pressi delle città di Misurata e Bengasi, per identificare i potenziali alleati tra le fazioni armate locali e raccogliere informazioni sulle minacce
