L’Armenia è tornata a far parlare di sé. Questa mattina, secondo le poche notizie che ci arrivano, un gruppo armato ha preso il controllo di una stazione di polizia a Yerevan

L’Armenia è tornata a far parlare di sé. Questa mattina, secondo le poche notizie che ci arrivano, un gruppo armato ha preso il controllo di una stazione di polizia a Yerevan
Preso d'assalto un dipartimento di polizia a Yerevan. Ci sono alcuni feriti (tre per l'esattezza, sicuri) e un morto confermato
Erdogan fondamentalista "democratico", i militari sconfitti dal popolo. Chi distingue più il bene dal male?
Dubbi e certezze sulle cinque ore di follia in cui i militari turchi hanno provato a rovesciare il Sultano Erdogan
Erdogan: "Obama ci consegni il responsabile del golpe in Turchia". E isola la base Usa da cui partono gli attacchi all'Isis
Chi c'è dietro al golpe tentato da una parte dell'esercito turco? A dare una risposta ci prova Giulietto Chiesa con le sue tesi complottiste
Fallito il golpe in Turchia, nonostante nella lunga notte dei carri armati quasi tutti gli analisti e media italiani avevano dato Recep Tayyp Erdogan per spacciato. Un altro Ceaucescu, stavolta del Bosforo, era stato abbattuto
"I golpisti saranno puniti al più presto". Lo ha affermato il presidente del Parlamento turco, Ismail Kahraman, intervenendo in aula durante la sessione di emergenza convocata dal premier Binali Yildirim. "Il tentativo di golpe è un complotto terroristico per minare i nostri alti principi", ha aggiunto Kahraman. Nel frattempo, i soldati che hanno partecipato al golpe vengono puniti a cinghiate
La Turchia non è nuova a nottate in cui improvvisamente, nel cuore delle sue città principali, compare l’esercito ed i carri armati iniziano a presidiare i punti più importanti di Istanbul ed Ankara; nella storia della repubblica turca, il ruolo dei militari è sempre stato importante ed è spesso stato visto come una vera e propria garanzia per il mantenimento dell’ordine e della laicità dello Stato
Ciò che è avvenuto nella notte tra i 15 ed il 16 luglio nelle principali città della Turchia, al di là del fatto che si possa pensare o meno che si tratti di un’azione orchestrate direttamente da chi siede nelle stanze dei bottoni, deve far riflettere principalmente sulla tenuta di Erdogan alla guida di un Paese grande e complicato come la Turchia