Isis

Dopo che Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per "tenere i terroristi dell'islam radicale fuori dagli Stati Uniti" sono iniziate le proteste. Anche Rihanna ha attaccato duramente il neopresidente degli Usa

Anna Rossi
Trump chiude agli immigrati e Rihanna protesta su Twitter: "Sei un maiale immorale"

Accoltellò alla gola un poliziotto alla stazione di Hannover: condannata a sei anni per tentato omicidio Safia S., sedicenne tedesco-marocchina. Secondo l'accusa agì per conto dell'Isis

Alessandra Benignetti
Germania, condannata a sei anni baby jihadista: accoltellò un poliziotto per conto dell'Isis

Da alcuni giorni l’Isis è all’attacco. Un attacco massiccio che punta a far cadere Deir Ezzor, la cui resistenza, in questi tre anni d’assedio, è diventata leggenda in tutta la Siria. Un attacco importante dal punto di vista strategico che, se riesce, farà congiungere le due aree sotto il controllo dell’Isis, quella irachena con quella siriana, dando vita al Califfato del Terrore

Davide Malacaria
Il Califfo marcia su Deir Ezzor e minaccia i colloqui di Astana

La bellezza e la magnificenza di un sito storico, consiste nel poter far toccare con mano la trasformazione di un oggetto ‘freddo’ e banale, come una pietra, in un simbolo che serve a preservare la storia e la cultura di un intero popolo; è per questo motivo che, nei secoli passati, la scoperta di Pompei e gli scavi che in giro per il mondo hanno fatto affiorare la civiltà classica hanno sempre affascinato e richiamato la curiosità di chi vuole collegare, in un unico filo, l’eredità lasciata dai popoli a noi precedenti con il futuro. Sta in questo l’importanza, per la Siria, di Palmyra: quelle pietre, che da duemila anni resistono al sole del deserto, testimoniano la ricchezza culturale di una nazione che ha visto passare in queste lande comprese tra il Mediterraneo e la Mesopotamia i popoli che hanno permeato la storia dell’umanità e della nazione mediorientale

Mauro Indelicato
Addio ai simboli dell'Occidente La mannaia dell'Isis a Palmira

Un tunisino di 53 anni è stato espulso per motivazioni legate alla sicurezza nazionale e al terrorismo. Minacciò un volontario della mensa Caritas di Latina inneggiando alla vendetta per la morte di Anis Amri

Alessandra Benignetti
Terrorismo, espulso tunisino: "Avete ucciso mio fratello Amri"
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