
Dalla Svezia una valida alternativa ai disaster movie di stampo hollywoodiano: un film che gioca di sottrazione, fa della lentezza una virtù e rimanda il climax tellurico al gran finale.

Un'opera che, pur non brillando in termini strettamente cinematografici, resta illuminante su una stagione della vita importante come l'adolescenza.

Un thriller noir che naufraga tra dialoghi artificiosi, personaggi prevedibili e situazioni stereotipate, per poi annegare in una delirante svolta fantascientifica

Il terzo film sulla bambola indemoniata è un horror mai spaventoso né originale, nato per far cassa e, a giudicare dal finale, realizzato in fretta e furia.

Un horror pieno di citazioni e di autoironia, che reinventa la storia originale attualizzandola con intelligente inventiva e che intriga ammonendo sui pericoli delle nuove tecnologie.

Due rapinatori di serie B, perdigiorno senza speranza e perseguitati dalla sfortuna, sono i protagonisti di un'opera prima che fa riassaporare la storica commedia all'italiana.

Un film calibrato sui piccoli e che ha nella buffoneria la sua ragion d'essere. Peccato per l'eccessiva frammentazione e per le forzate contaminazioni con altri generi cinematografici.

Un film dall'inizio promettente ma che si adagia su una trama debole e poco coinvolgente, corredandola di effetti digitali insolitamente sciatti

Un'opera piuttosto didascalica, vivificata da scintillanti parti musicali. Ottimo l'attore protagonista ma sono lontane le emozioni destate da "Bohemian Rapsody".

Film di genere apocalittico, visivamente confusionario, con scene d'azione ripetitive e varie illogicità. Si salvano il monster design, la colonna sonora e i riferimenti mitologici.
