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Trieste

Nel porto vecchio di Trieste c’è un magazzino “speciale”. Le mura sono logorate da salsedine ed umidità ma, sulla facciata, si legge ancora il numero “18”. Divenuto famoso grazie allo spettacolo di Simone Cristicchi, questo luogo metastorico custodisce le masserizie dei nostri connazionali costretti a scappare alla fine della seconda guerra mondiale da Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla pulizia etnica e per non rinnegare la propria italianità

Elena Barlozzari
Magazzino 18: quello che resta degli esuli italiani

Il triestino Fabio Tercovich se la prende con i profughi: "Chi causa situazioni di pericolo in mare perde ogni diritto all'accoglienza. La colpa è dell'Occidente, che con gli aiuti umanitari ha creato un boom artificiale di nascite in Africa"

Ivan Francese
Migranti, candidato M5s vuole "stato di guerra ai confini marittimi"
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