Andrea Cuomo

Un piccolo ristorante milanese in zona Cinque Giornate rappresenta, per proposte gastronomiche, scelta dei vini e atmosfera calda, una delle possibili risposte alle difficoltà della scena gastronomica cittadina. Ingredienti di qualità, stagionalità, niente sprechi, accostamenti arditi, condivisione, uso delle mani e prezzi corretti ne fanno un posto da provare assolutamente

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Mater Bistrot, interno

Un’analisi di NielsenIQ elaborata da WineNews ci dice che, su 2,2 miliardi di euro di vino venduti nella GDO solo 273,8 milioni arrivano dalle etichette a marchio dell’insegna di distribuzione, pari al 2,1 per cento. Eppure il fenomeno sembra destinato a crescere, soprattutto grazie al driver del prezzo. Certo, sarà difficile raggiungere il Regno Unito, dove il private label nel vino raggiunge il 50 per cento

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Il vino private label cresce, ma l’Italia resta indietro

La più giovane cantina sociale dell’Alto Adige, espressione di un territorio enologicamente poco conosciuto ma dalle notevoli potenzialità, festeggia un lustro di consulenza del più noto enologo italiano, che ha dato un volto più contemporaneo ai vini, tra i quali spiccano quelli della linea Aristos (tra i quali il Kerner, il Sylvaner e il Pinot Noir), e la cuvée Adamantis

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Valle Isarco e Cotarella, cinque anni di successo

Un nuovo locale multiforme ha aperto dove c’era The Botanical Club e ospita una “locanda” contemporanea aperta dalla mattina a tarda notte con una proposta culinaria vegetariana e vegana (ma presto arriverà anche il pesce) di chiara ispirazione orientale. E poi colazioni, aperitivi e after dinner, con performance musicali ogni venerdì e sabato

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Bluesquare, giorno e notte in via Tortona

L’insegna di Edoardo Valsecchi ha portato in Italia un nuovo concetto di cucina plant-based, rivoluzionando la percezione del cibo sostenibile. E ora apre uno spazio all’interno del flagship di arredamento di lusso al numero 3 di piazza Cavour a Milano. Un luogo dove la bellezza si sposa alla bontà e a un’idea di sostenibilità elegante e divertente

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Linfa da Visionnaire

È questa la parola scelta per identificare l’ultima edizione del grande vino bolgherese, in uscita il 1° aprile. C’è voluta infatti una grande caparbietà per venire a capo del deficit idrico che si è prolungato per molti mesi fino alle piogge in extremis di agosto e settembre. Un vino da equilibristi che ha però raggiunto l’espressività voluta. La Vendemmia d’artista affidata al camerunense Pascale Marthine Tayou

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Ornellaia, le viti dell'annata 2022

Nel suo ristorante in centro a Torino propone la sua cucina senza proteine vegetali ma che rifugge da scorciatoie come tofu, tempeh e seitan. Lui preferisce rivolgersi a un pubblico onnivoro che voglia scoprire la forma e l’essenza degli ortaggi, che lui tratta con l’evaporatore rotante e con il crioessiccatore. Il risultato è un percorso sorprendente e indefinibile che lui ama chiamare “underground”

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Antonio Chiodi Latini, il locale
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