Giuseppe Conte, Alfonso Bonafede e il rivoluzionario Alessandro Di Battista, nelle polemiche contro la riforma della Giustizia del ministro Marta Cartabia, appaiono come attori sulla via del tramonto: recitano il copione di una commedia fuori moda.

Giuseppe Conte, Alfonso Bonafede e il rivoluzionario Alessandro Di Battista, nelle polemiche contro la riforma della Giustizia del ministro Marta Cartabia, appaiono come attori sulla via del tramonto: recitano il copione di una commedia fuori moda.
Sullo "Zan" della discordia c'è una nota che stona nell'atteggiamento assunto dal vertice del Pd, cioè del partito dove sono confluiti gli eredi della Democrazia Cristiana e del Pci
Sono trent'anni, almeno, che questo Paese attende una riforma della giustizia, invano
Un tentativo di scippo. O un furto con destrezza. Giuseppe Conte ieri ha tentato - e magari ci riuscirà - di rubare a Beppe Grillo il Movimento 5stelle
Se c'è in Italia un quotidiano che ha un rapporto intenso e stretto, quasi carnale, con i propri lettori è il Giornale, che proprio in questa giornata compie 47 anni.
L'espressione "omotransfobia" già nella sua complessità lessicale dimostra che l'argomento è delicato e scottante
Su Angela Merkel si possono dire mille cose: buone, meno buone o decisamente cattive. Eppure alla fine ha rappresentato un'epoca al di là del ruolo della Germania
Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, al solo sentir parlare di referendum sulla giustizia, lancia un appello alla mobilitazione. Anzi peggio, se la scelta delle parole non è casuale, ad una "ferma reazione".
I simboli, si dice, contano più delle parole. E il simbolo della Pandemia, delle sue restrizioni delle libertà, del lockdown, della paura, di una vita diversa che non avremmo mai pensato di sperimentare nella nostra esistenza, è sicuramente la mascherina.
IlGiornale ha scolpita sotto la testata la frase "dal 1974 contro il coro". E così continuerà ad essere, senza se e senza ma. Anche perché mai come ora la cultura "liberale" anima l'opinione pubblica