Le loro opere distopiche sulla pervasività del regime furono bersagliate dalla censura

Le loro opere distopiche sulla pervasività del regime furono bersagliate dalla censura
Protagonista dei racconti-saggi dello scrittore ungherese è la potenza dell'arte. Che rende schiavo chi più la ama
La morte, l'amore, l'ipocrisia degli adulti visti con gli occhi (e il cuore) di un ragazzino
Michele Mari è nato a Milano il 26 dicembre 1955. Ha insegnato Letteratura Italiana all'Università Statale di Milano. "Le maestose rovine di Sferopoli" è una raccolta di 25 racconti.
La scienza ha decrittato le lettere di lei ricevute da lui. Lettere che lui aveva censurato a fin di bene, cancellando le parole più appassionate, come "amato", "tenero amico", "adoro"
Noguchi raccontò il viaggio americano di una ragazza del Paese del Sol Levante. Rompendo ogni regola e tabù
Un'anziana presenta un tagliando da 500mila euro. Lui lo intasca e fugge in scooter. Bloccato il biglietto
Con l'autore della "Recherche" condivise lo stile elegante. Ma non il tono, sempre leggero. Anche di fronte alla morte
Dal 1953 al 1993 è entrata con garbo nelle case di tutta Italia. Ma non fu solo una annunciatrice
Chi si balocca in disquisizioni da hater sulla liceità della "cancel culture", l'ossimoro preferito da quelli che pretendono di risolvere i problemi semplicemente strappando le pagine della Storia, ora può ritenersi soddisfatto