
“I cristiani siriani hanno vissuto in pace per molti anni perché le minoranze, fino a poco tempo fa, erano rispettate. A partire dal 2011 nessuno è più sicuro in Siria, soprattutto i cristiani”. E la storia sembra tragicamente ripetersi: nel 1909 i Giovani turchi massacrano i nonni di padre Kechichian. Nel 2014 i qaedisti

Non è facile comprendere una Nazione geograficamente ampia e storicamente ricca come la Russia. Paolo Borgognone, giovane studioso di soli trentacinque anni, sembra avercela fatta. Nel suo Capire la Russia. Correnti politiche e dinamiche sociali nella Russia e nell’Ucraina postsovietiche, Borgognone ripercorre la storia del pensiero filosofico e politico di questo Paese. Dal titolo si comprende già come i destini della Russia e quelli dell’Ucraina siano legati a doppio filo (e non può essere altrimenti dato che la Rus’ – la forma embrionale della Russia – nasce a Kiev)

Da qualche settimana, Washington Post e New York Times stanno raccontando, con dovizia di particolari, le “imprese” libiche della candidata alla presidenza Usa Hillary Clinton. Ci sarebbe lei, infatti, dietro l’intervento in Libia del 2011

Arruolatosi 20 anni fa, non si è mai pentito della scelta. «Ci sono valori spariti nel mondo»

È una di quelle notizie che bisogna prendere con le pinze perché, molto spesso, si è detto (e si è scritto) della morte di capi dell’Isis. Eppure ora, secondo quanto riporta la Cnn, Omar Al-Shishani, uno dei più importanti leader dello Stato islamico in Siria, sarebbe stato ucciso nel corso di un raid aereo americano vicino alla città siriana di al-Shaddadi

Monsignor Joseph Coutts è un testimone”. Così Fausto Biloslavo, il 2 marzo scorso, apriva l’incontro – reso possibile grazie alla collaborazione tra Gli Occhi della Guerra, Il Giornale e la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre – tra Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi e i lettori del nostro quotidiano

Monsignor Coutts sarà alla sede del quotidiano il prossimo 2 marzo alle ore 15.00

Non appena atterri a Casablanca capisci che per i marocchini la sicurezza è al primo posto. I controlli sono meticolosi ma non invasivi. Il Paese è stato ferito dagli islamisti nel 2003. Il Paese ha reagito con forza, aumentando non solo i controlli, ma creando anche il Bureau central d’investigation judiciaire, servizio di sicurezza basato a Salé

Un sorriso tutto gengive ci accoglie nella “foresta” di Dakhla. Una striscia di vegetazione che si affaccia sull’Oceano. Le palme creano piccole zone d’ombra fresca dove i marrochini vengono a trovare un po’ di refrigerio dal sole martellante

Dalla ripresa economica, fino alla lotta al terrorismo. E re Mohammed VI punta a fare del Sahara occidentale il gioiello del Paese
