
È, forse, uno dei frutti più importanti del recente vertice di Astana, ossia il summit organizzato da Russia, Iran e Turchia sulla Siria, così come al contempo rappresenta uno dei fattori meno prevedibili nei giorni immediatamente successivi agli incontri tenuti nella capitale kazaka

Un angolo di paradiso nel cuore di una delle zone più turbolenti del Mediterraneo: compie mille anni di vita il monumento Hammam al – Samara, simbolo di Gaza, città martoriata amministrata ufficialmente dall’ANP a partire dagli accordi di Oslo, ma de facto governata da Hamas al termine di una breve ma intensa guerra civile interna ai palestinesi nel 2005

Migliaia di cittadini in piazza, una protesta che nasce contro un provvedimento di governo il quale, una volta ritirato, non riesce a placare gli animi e dalle principali città del paese i cori iniziano a chiederne anzi le dimissioni: un copione, questo, visto più volte negli ultimi anni e specialmente dal 2000 in poi presso i paesi orientali dell’Europa e che adesso va in scena in Romania

L’aiuto verso i Paesi sottosviluppati è un mercato da 135 miliardi di dollari all'anno. Troppo spesso spesi male

Quanto accaduto a Washington negli ultimi mesi, con l’elezione prima e l’insediamento poi di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti d’America, sta avendo immediate ed importanti ripercussioni anche a Pechino dove arrivano chiari e netti gli strascichi di uno dei più importanti cambiamenti politici della recente storia americana; sono tanti i motivi per cui la politica cinese è stata subito chiamata a confrontarsi con le novità che arrivano dallo studio ovale

Data e sede non sono casuali: i colloqui di pace per la Siria inizieranno lunedì 23 gennaio ad Astana, quindi ad appena 48 ore dall’insediamento di Trump a Washington ed in un luogo diverso dai palazzi dell’Onu di Ginevra, dove sono andati in scena in maniera alquanto vana i precedenti tentativi di risoluzione diplomatica del conflitto siriano

La bellezza e la magnificenza di un sito storico, consiste nel poter far toccare con mano la trasformazione di un oggetto ‘freddo’ e banale, come una pietra, in un simbolo che serve a preservare la storia e la cultura di un intero popolo; è per questo motivo che, nei secoli passati, la scoperta di Pompei e gli scavi che in giro per il mondo hanno fatto affiorare la civiltà classica hanno sempre affascinato e richiamato la curiosità di chi vuole collegare, in un unico filo, l’eredità lasciata dai popoli a noi precedenti con il futuro. Sta in questo l’importanza, per la Siria, di Palmyra: quelle pietre, che da duemila anni resistono al sole del deserto, testimoniano la ricchezza culturale di una nazione che ha visto passare in queste lande comprese tra il Mediterraneo e la Mesopotamia i popoli che hanno permeato la storia dell’umanità e della nazione mediorientale

Una nuova crisi africana, una nuova miccia in una regione che sembra destinata a non trovare mai pace

Più, tra Siria ed Iraq, si avanza contro il califfato e più emergono dettagli e segreti sulla composizione dello Stato Islamico e dei suoi seguaci che dal luglio 2014 controllano vaste aree del deserto mesopotamico

