
Nel marasma attuale della Libia, una cosa appare certa: il nome Gheddafi non rappresenta soltanto il passato di questo Paese. Dopo la caduta di Sirte del 2011 e la macabra uccisione diMuammar Gheddafi, al timone a Tripoli dal 1969, da più parti si è proceduto (non senza ‘sollecitazioni’ occidentali) a smantellare lo stato libico e togliere ogni elemento che possa essere ricollegabile in qualche modo al passato regim

Mambij fino a pochi giorni fa era sconosciuta al grande pubblico; del resto, si tratta di una cittadina della periferia siriana, prima della guerra contava circa ottantamila abitanti suddivisi in due grandi realtà etniche: arabi siriani da un lato, curdi dall’altro

La storia della ‘nuova’ Turchia di Recep Tayyip Erdogan nasce in un’assolata vigilia di un ferragosto di inizio millennio

Le forze che sostengono Serraj hanno preso il controllo di Ouagadougou. Jihadisti asserragliati in tre quartieri residenziali

Paese (mediorientale) che vai, stesso atteggiamento saudita che trovi. Esiste una guerra, che vaavanti da diciotto mesi, che non trova spazio tra telegiornali e media ma che nel mondo arabo ha la stessa importanza di quella (più raccontata, anche se non sempre in modo veritiero) siriana: è la guerra nello Yemen, un paese che è culla della civiltà della penisola arabica ma che risulta essere devastato e diviso da un conflitto che non ha tregua

Ci sono oltre 10.500 musulmani nelle prigioni italiane. Di questi almeno 345 si sono avvicinati a movimenti estremisti

La situazione in Libia rischia di destabilizzarsi sempre di più. E aumenteranno le partenze da Sabratah e Zuara

Il Paese nordafricano è per noi un partner strategico per bloccare i flussi di migranti e per il commercio del petrolio

È una delle notizie forse più importanti nell’ambito della guerra in Siria, anche se passata sottosilenzio: l’esercito siriano ed i curdi del SDF sono riusciti nella giornata di mercoledì a ‘tagliare’ la Castillo Road, ossia la tangenziale di Aleppo, e forse questo episodio è quello che nei mesi prossimi può dare la svolta decisiva per la conquista dell’ex capitale economica siriana e quindi in generale per tutto il conflitto nel paese asiatico

Il ‘day after’ ad Istanbul è un vero e proprio incubo; quando nella metropoli turca inizia a fare capolino il sole, illuminando quelle strade poche ore prima teatro di uno dei più clamorosi tentativi di colpi di Stato del medio oriente, la rabbia dei fedeli ad Erdogan diventa feroce ed assume contorni di cruenta resa dei conti.
