Tony Damascelli

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Barese di nascita, meteco dovunque, Torino, Milano, Roma infine il Salento. Editorialista de Il Giornale, nominato Inviato da Indro Montanelli, esperienze mille, non soltanto di sport. Dal Corriere dello Sport al Giorno, al Giornale, all’Indipendente, nella direzione stampa di Italia’90, in federcalcio, responsabile rapporti internazionali. Collaboratore e opinionista in Mediaset e Rai, premio Bancarella per lo sport insieme con Michel Platini per il libro La Mia vita come una partita di calcio. Ama i Beatles, il football britannico, i profumi, le cravatte, il pennello, il sapone e il rasoio da barba, la vita conviviale, il vino, il cibo, a tavola al massimo in otto. E, prima di tutto, Laura. Nonostante l’età resta in attesa di qualcosa. Evitare perditempo.

Va bene tutto, il pubblico virtuale, lo stadio vuoto, le mascherine, il saluto con il gomito ma l'Inno d'Italia con il pugno chiuso finale no. Ma che cosa ha voluto significare mister Sylvestre Sergio?

Tony Damascelli
Brutta finale con l'Inno maltrattato da un pugno

Si gioca. È la notizia. Stadi vuoti, ma voglia pazza di rivedere il football. Basta con il fussball tedesco, c'è roba buona italiana, Juventus-Milan subito, per gradire, poi Napoli-Inter, è coppa Italia anche per questo.

Tony Damascelli
Zitti, si gioca. Che effetto fa il ritorno del calcio

Bisogna aver letto e ascoltato Gaber per capire Guccini. Qualcuno era comunista è un testo di meraviglioso e profondo significato per comprendere davvero che significato abbiano quelle parole pronunciate da Francesco Guccini, nel giorno dell'ottantesimo compleanno

Tony Damascelli
Guccini anti Pci che vota Craxi cambia la storia
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