All’esame d’italiano 900 aspiranti immigrati "a tempo indeterminato"

Test per gli extracomunitari che vogliono stabilizzarsi Milano è la prima provincia italiana per numero di iscritti

Una prova di ascolto, una di lettura e comprensione, e una prova di scrittura di una decina di minuti. È il programma del primo test di conoscenza della lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo. Milano è la prima provincia italiana per numero di iscritti: 844. Altri 309 sosterranno l’esame a Brescia - a Roma sono 263 - e 239 a Bergamo. Sono 1.500 dunque gli iscritti nei principali centri della Lombardia. Su 200mila immigrati che vengono calcolati a Milano la cifra può sembrare esigua. Ma non si tratta del percorso di immigrazione principale, semmai di un passo ulteriore.
L’obiettivo - come detto - è il permesso di soggiorno di lunga durata, un titolo che consente di stabilizzare il proprio status di immigrati, in vista della cittadinanza italiana (ma questo percorso non è obbligatorio) ma anche di un miglioramento delle condizioni lavorative o abitative. Insomma, un percorso di integrazione effettivo, che richiede anche una effettiva dimostrazione d’impegno, e garantisce di porre fine a una condizione di «precariato».
I primi test - cui ne seguiranno altri anche in base alle necessità - si celebreranno in tutte le province italiane (il primo è a Firenze e Asti domattina). Le prime prove prevedono l’ascolto (per testare la comprensione orale) di una registrazione (per esempio un dialogo tra due persone). Sarà poi presentata una lista di domande al candidato e gli verrà fatta riascoltare la conversazione. A questo punto, l’immigrato dovrà dare le sue risposte. Per il secondo test (prova di comprensione scritta) viene consegnato un breve brano a cui seguono domande con risposte tramite scelta multipla, abbinamento, vero/falso, oppure a completamento della frase. Nella terza prova (scrittura di un testo), sarà indicato un argomento: il candidato dovrà scrivere un breve testo, a esempio una cartolina da inviare ad amici che spieghi dove si trova e cosa sta facendo, oppure una risposta per e-mail o la compilazione di uno o più moduli. La prova viene considerata superata se il candidato ottiene un risultato positivo almeno nell’80% del punteggio complessivo delle prove. Nel caso di esito negativo, l’immigrato potrà presentare subito una nuova richiesta.
Dal 9 dicembre scorso - data di inizio della nuova procedura - ad oggi sono arrivate al ministero dell’Interno 6.764 domande. Le prime cinque nazionalità dei candidati al test sono: albanesi (961 domande), marocchini (931), ucraini (815), moldavi (491) e ecuadoriani (307).
Gli stranieri interessati hanno inoltrato per via telematica alla prefettura le domande di svolgimento del test, collegandosi al sito http://testitaliano.interno.it e compilando i moduli. Le regole per inoltrare le domande, gestire il procedimento e svolgere i test, sono indicate dal ministero in una circolare. Funziona così: l’istanza presentata on line viene acquisita dal sistema e trasferita alla prefettura competente. Se la domanda è regolare, la prefettura convoca il richiedente entro 60 giorni, sempre per via telematica, indicando giorno, ora e luogo del test. Per l’esame la prefettura si avvale di docenti che sono messi a disposizione dall’Ufficio scolastico regionale.

L’immigrato che ha inoltrato la domanda ha a disposizione un servizio di assistenza che può contattare tramite un indirizzo e-mail. La prefettura mette il risultato del test a disposizione alla questura, per le verifiche finalizzate al rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo.

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