Paola Fucilieri
Si fermano in macchina e puntano il loro uomo che se ne sta in piedi, ai bordi della strada, proprio come si fa per un appuntamento prestabilito. È una questione di attimi: unocchiata veloce, uno sguardo dintesa, loro allungano la banconota, lui passa la «pallina», magari estraendola dalla bocca. Fine del siparietto. In fondo non è cambiato molto dai tempi (appena una decina di anni fa) in cui, allo stesso identico modo, si vendeva leroina. Per chi non se ne fosse accorto - o perché non gliene importa nulla o semplicemente perché non ha locchio allenato per certe cose - la cocaina, da stupefacente délite, riservata a pochi e con prezzi abbastanza proibitivi per la massa, è diventata la nuova droga «di strada».
«Una dose, poco meno di un grammo (involucro incluso) ora costa 50 euro; un tempo, sempre al dettaglio, ci volevano circa 150mila lire: in fondo non è cambiato granché» spiega Luigi Cosenza, sostituto commissario e coordinatore delloperazione messa a segno, tra il tardo pomeriggio e la nottata di venerdì, dalla sezione Narcotici della squadra mobile, dai commissariati Lambrate, Garibaldi-Venezia, Greco-Turro e dalla sezione intervento sul territorio (Sit) dellufficio prevenzione generale (Upg). Una cinquantina tra uomini e donne, rigorosamente in borghese per non dare nellocchio che - dietro espresso volere del questore Paolo Scarpis - hanno lavorato nelle cosiddette «strade dello spaccio» contro il degrado causato dalla vendita capillare della cocaina, quello più insidioso. Quindi setacciando, alla ricerca di spacciatori e «clienti», via Padova, viale Monza, via Porpora e corso Como. Al termine delloperazione sono finiti in manette sei africani (Gambia, Sierra Leone e Senegal gli Stati di provenienza), tutti clandestini, alcuni con precedenti specifici, tutti con unetà compresa tra i 22 e i 40 anni. Una decina, invece, i giovani indagati in stato di libertà e segnalati come assuntori di stupefacenti alla prefettura; a uno di loro è stata anche ritirata la patente di guida.
Il bilancio del sequestro di cocaina, invece, non è stato significativo. Del resto non era questo che interessava alla polizia quanto, appunto, infastidire questo commercio, chi lo fa, chi ne approfitta, dando una mano ai residenti che, con il degrado dello spaccio della cocaina, sono costretti a convivere.
«I giovani che si fermavano ad acquistare e che in parte abbiamo indagato a piede libero hanno tutti tra i 25 e i 35 anni - conclude Cosenza - e appartengono ad ogni strato sociale». Perché, si sa, il consumo della droga non conosce discriminazioni.
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