Ancora Firenze tra Mou e i sogni di grande slam

Stasera gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia: si parte dall'1-0 per l'Inter. Prandelli cerca il ribaltone: "Spero di andare ai rigori". Balotelli torna titolare, forse riposa Milito. E Moratti vuole tutto: "Non baratterei né scudetto né Champions"

Ancora Firenze tra Mou 
e i sogni di grande slam

Milano - «Dove sarò? C’è la partita, sono a Firenze».
Chi aveva annunciato un presidente scuro e preoccupato doveva vederlo ieri pomeriggio al circolo Filologico milanese, microfono e ricordi, il padre Angelo e il boom degli anni Sessanta, Milano, l’Inter di Herrera e lui che a dieci anni andava in collegio durante l’estate: «Ma è stata una cosa simpatica perché intanto ho imparato il francese».

Proprio vero, Massimo Moratti è preoccupatissimo, tanto che si annuncia al Franchi per vedere se i suoi all’Olimpico ci tornano per la finale. Sta arrivando il Barcellona, venerdì c’è la Juventus e questa sera una semifinale a Firenze, 1-0 all’andata. Prandelli fa: «Dovremo essere consapevoli delle difficoltà ma anche convinti di poter centrare l’impresa. L’Inter è attrezzata per passare il turno. Abbiamo di fronte una squadra veramente forte, rimontare un gol non sarà facile». Fiorentina coperta, un gol può sempre arrivare: «E io spero di andare ai rigori - commenta Prandelli prima di lanciare un messaggio ai tifosi -. Non dobbiamo rischiare subito il tutto per tutto, il nostro compito sarà quello di stare in partita fino alla fine. Se ritroviamo quest’alchimia magica con lo stadio, potremmo fare veramente qualcosa di fantastico». Ha detto che sono atmosfere a cui non è abituato. Se la vuole godere anche lui fino in fondo, se prende un gol ne deve fare tre. Meglio pensare all’impresa.

A Massimo Moratti invece è stato chiesto di tutto, ma neanche un bip su questa sera: «Se baratterei il campionato per la Champions? Ma cosa vuole barattare!». Chiede scusa e se ne va.
Vuole tutto, anche la coppa Italia, ha fatto i complimenti alla Roma, non esclude il Milan, quando gli chiedono se ci crede ancora gli viene da ridere. Dice che tutte le partite sono decisive, lo erano anche le prime: «A questo punto lo sarà l’ultima».

Intanto l’Inter ha preso un’altra volta il treno, fra i convocati manca Stankovic e a sorpresa anche Quaresma. Sorpresa fino a un certo punto perché pare che Josè lo abbia ripreso per il poco entusiasmo mostrato a Firenze al momento del suo ingresso in campo. Mancavano tre minuti, nessuno pretendeva che ribaltasse la partita, ma quel minimo era richiesto. Anche Balotelli non ha entusiasmato Josè, ma con lui dentro l’Inter è andata in vantaggio e questa sera è fondamentale per far rifiatare qualcuno, al portoghese piacerebbero anche altre cose ma la nuova strategia è abbassare i toni, siamo al momento cruciale, hai lavorato bene per nove mesi, rischi tutto nei prossimi quindici giorni. L’Inter ha coppa Italia, campionato e Champions, se li centra ha Supercoppa italiana ed europea, oltre al mondiale per club, e magari davanti a tanta opulenza possono cambiare tante cose che ora appaiono definitive.

Josè Mourinho forse era intenzionato a far riposare un po’ di gente questa sera, il pari di sabato gli ha fatto cambiare idea, adesso metterebbe giù ancora gli stessi, se fra tre giorni non arrivasse proprio la Juventus che rivuole indietro lo scudetto di cartone. Dovrebbero e potrebbero riposare Zanetti, Cambiasso e Pandev, anche la coppia difensiva centrale. Tutta gente da portare in panchina, magari con Milito. Rientra Thiago Motta ma non è certo il suo utilizzo fin dal primo minuto, Balotelli invece ci sarà subito, almeno da indiscrezioni che arrivano e sembrano confermarlo.

Ma Josè se non stupisce non si diverte, Quaresma era dato per certo sulla fascia destra, con Sneijder in mezzo e Balotelli a sinistra, tutti dietro a Eto’o.

Invece Mourinho il suo connazionale non l’ha neppure convocato. Conferma invece per Julio Cesar e non perché Toldo ha problemi. Arbitra Rizzoli, venduti oltre quarantamila biglietti, la coppa Italia è così, un fastidio fino alla finale: ci siamo.

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