"Cacciato dalla Rai". Roberto Saviano ha emesso la propria sentenza: il trasloco televisivo di Fabio Fazio è colpa alla destra. Sai che novità. Sull'addio del conduttore al servizio pubblico, lo scrittore campano non poteva far mancare la propria filippica, arrivata a 24 ore esatte dall'annuncio del discusso trasferimento televisivo. In un lungo post pubblicato sui social, l'autore di Gomorra ha sostenuto che il presentatore ligure non avrebbe lasciato la Rai ma sarebbe stato rimosso dal governo. Mancano le prove, ma chissenefrega. "Fabio Fazio viene cacciato dalla Rai. Questa è la verità", ha denunciato Saviano. Una tesi in realtà diversa rispetto alle parole pronunciate ieri dallo stesso volto noto del piccolo schermo.
Caso Fazio, l'ultimo attacco di Saviano
"Non tutti i protagonisti sono adatti per tutte le narrazioni. Me ne sono reso conto...", aveva affermato il presentatore, lasciando intendere di aver fatto valutazioni in tal senso. Nessuna allusione però ad alcuna "cacciata". Ben più drastica invece la ricostruzione proposta da Saviano. "Fabio Fazio in Rai ha sempre svolto il suo lavoro come pochissimi professionisti avrebbero saputo fare. Viene cacciato dalla Rai perché del suo spazio questa destra xenofoba ha bisogno. Non per imporre la propria egemonia culturale, ma per imporre la propria egemonia", ha tuonato lo scrittore, facendo partire un siluro contro l'invisa maggioranza di centrodestra. "Di culturale questa destra xenofoba non ha proprio nulla. Evidentemente sono state troppe le promesse fatte in campagna elettorale e ora vanno mantenute", ha aggiunto Roberto.
“Fabio Fazio lascia la Rai”, scrivono. Non è così: Fabio #Fazio viene cacciato dalla #Rai. Questa è la verità. Fabio Fazio in Rai ha sempre svolto il suo lavoro come pochissimi professionisti avrebbero saputo fare. Fabio Fazio viene cacciato dalla Rai perché del suo spazio questa… pic.twitter.com/06kOtHACfv
— Roberto Saviano (@robertosaviano) May 15, 2023
Nel suo intervento in favore del conduttore, Saviano ha poi ringraziato quest'ultimo per lo spazio concessogli nei propri programmi. "Ringrazio Fabio che mi ha consentito di parlare di infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale del Nord, che mi ha permesso di disambiguare la comunicazione che alcuni quotidiani campani (premiati ad Atreju da Giorgia Meloni) fanno, come quando hanno insinuato che Don Peppe Diana fosse stato ucciso perché nascondeva armi mentre decantavano le doti amatorie di Nunzio De Falco, il mandante dell’omicidio di Don Diana. Questo è il giornalismo che piace al governo Meloni", ha scritto l'autore campano. Anche quei suoi interventi televisivi, in realtà, erano stati motivi di polemica. Nel 2010, ad esempio, nel programma Vieni via con me Saviano disse che "al nord la 'ndrangheta interloquisce con la Lega", provocando le prevedibili ire del centrodestra.
Le accuse al governo e gli insulti a Salvini
"È da Fabio che, per la prima volta, ho raccontato di Anna Politkovskaja, è a Che tempo che fa che ho avuto la possibilità di portare 'I racconti della Kolima' di Šalamov. A Vieni via con me abbiamo raccontato la storia d’amore tra Mina e Piero Welby, affrontando il tabù dell’eutanasia. Miracoli che solo la televisione che adempie alla sua missione può fare", ha proseguito Saviano nel suo post. Poi l'ulteriore attacco all'esecutivo: "Siamo fatti delle parole che utilizziamo, siamo fatti dei racconti che facciamo, siamo i punti di vista che sposiamo. E questo governo è il peggio che ci potesse capitare". E l'insulto a Matteo Salvini: "Non è che, perché uno parla di libri, deve starle per forza antipatico. I traumi personali ognuno deve elaborarli da solo".
Nell'ideale climax ascendente del proprio messaggio, lo scrittore campano non poteva che riservare l'ultimo graffio al leader leghista.
"Non immagina nemmeno quante persone 'Bella ciao' aspettano di poterla cantare quando presto - per le vostre stesse scelte d'incompetenza - cadrete", ha inveito Saviano, concludendo la propria difesa a spada tratta dell'amico conduttore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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