
Continuano le indagini dei Carabinieri del NAS sull'origine del batterio responsabile della morte di due neonati prematuri all'ospedale San Maurizio di Bolzano. I piccoli pazienti, ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale, sono deceduti tra il 12 e il 13 agosto a causa di una sepsi provocata dal batterio Serratia marcescens, un microrganismo noto per la sua pericolosità nei reparti ospedalieri, in particolare tra i neonati prematuri, dove può causare gravi infezioni con alti tassi di mortalità.
Le prime analisi hanno rilevato la presenza del batterio nel beccuccio e nei dispenser del sapone utilizzato per il lavaggio di biberon e tettarelle. Un’eventualità che ha portato l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, in via precauzionale, a sospendere l’uso del detergente in questione in tutti gli ospedali della provincia, su indicazione dell'autorità giudiziaria.
Le indagini
Al momento le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono diverse e non si esclude nessuna pista. Il batterio, causa dell'infezione da Serratia marcescens, potrebbe essere stato portato dall'esterno, ovvero da qualcuno già contaminato che ha usato i dispenser. Altra ipotesi è che il dispenser fosse già sporco di suo. Nemmeno si può escludere, al momento, che il batterio fosse già dentro al detersivo, prima che venisse aperto. Infine, il batterio potrebbe essersi sviluppato per un uso improprio del prodotto, come un'errata conservazione o l'aggiunta di acqua contaminata. Tutte ipotesi su cui si farà chiarezza nei prossimi giorni con il completamento delle analisi dei Nas.
Il reparto, intanto, è stato oggetto di una profonda disinfezione, e l’attività è stata temporaneamente trasferita nei locali dell’ex terapia intensiva per adulti. Quattro neonati, risultati positivi al batterio ma asintomatici, sono stati isolati e continuano a essere monitorati. Gli altri bambini ricoverati risultano in condizioni stabili. Il NAS ha acquisito tutta la documentazione necessaria, comprese le cartelle cliniche dei neonati e le informazioni sui protocolli igienici adottati nel reparto. Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire in modo dettagliato le procedure seguite, le modalità di lavaggio dei materiali e le tempistiche dei contagi.
Cos'è il batterio
Il batterio Serratia marcescens è presente nell’ambiente, su superfici, nell’acqua, ma anche sulla pelle e nel tratto intestinale. La trasmissione in ambito ospedaliero avviene spesso attraverso superfici contaminate o mani non correttamente disinfettate, ed è già stato al centro di altri focolai in reparti di terapia intensiva neonatale, sia in Italia che all’estero.
L'Azienda sanitaria ha espresso “profondo cordoglio e vicinanza” alle famiglie colpite da questa tragedia, assicurando la massima trasparenza e collaborazione con le autorità.
“Stiamo facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza dei piccoli pazienti e del personale – si legge nella nota ufficiale – e abbiamo attivato ogni misura per contenere il rischio e individuare con chiarezza quanto accaduto”. Resta alta l’attenzione su una vicenda che ha sollevato interrogativi profondi sul controllo delle infezioni ospedaliere e sull’efficacia delle misure di prevenzione in reparti tanto delicati.