Tempesta solare “cannibale” in arrivo: cosa rischia la Terra e cosa può succedere in Italia

Secondo le previsioni della NOAA, il fenomeno potrebbe generare una tempesta geomagnetica di classe G3 o G4, con la possibilità di aurore boreali visibili anche in Italia

Tempesta solare “cannibale” in arrivo: cosa rischia la Terra e cosa può succedere in Italia

Tra oggi, 11 novembre, e domani, 12 novembre, la Terra sarà investita da una potente tempesta solare, originata dalla fusione di due espulsioni di massa coronale (CME) partite dal Sole nei giorni scorsi. Secondo le previsioni della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), i due flussi di plasma si uniranno poco prima di raggiungere il nostro pianeta, dando vita a una “CME cannibale”, un fenomeno raro e potenzialmente molto intenso.

Le conseguenze? Una forte tempesta geomagnetica, capace di generare aurore boreali anche a latitudini insolite, forse visibili anche in Italia, come già accaduto a maggio e a fine 2024.

Due esplosioni solari dirette verso la Terra

Le due espulsioni di massa coronale sono state proiettate nello spazio da violenti brillamenti di classe X, i più potenti della scala solare. Entrambi sono stati generati dalla macchia solare AR 4274, particolarmente instabile in questi giorni. Il primo brillamento, di classe X1.8, è stato registrato il 9 novembre alle 07:33 (ora italiana), mentre il secondo, di classe X1.2, si è verificato il 10 novembre alle 10:22.

Questi eventi hanno lanciato nello spazio miliardi di tonnellate di plasma e particelle cariche a velocità fino a 20.000 chilometri al secondo. Poiché i due flussi viaggiano a velocità diverse, il secondo, più rapido, sta per raggiungere e “inghiottire” il primo, generando così la cosiddetta CME cannibale. Come spiega la NASA, quando ciò avviene, l’interazione tra le due espulsioni crea una nube di plasma molto più densa e complessa, capace di produrre tempeste magnetiche più intense e prolungate.

Possibile tempesta geomagnetica di classe G4

Il Centro di Previsione Meteo Spaziale della NOAA (SWPC) prevede per ora una tempesta di categoria G3 (forte), ma la fusione dei flussi potrebbe intensificarla fino a una G4 (acuta), un livello in grado di provocare disturbi tecnologici significativi e regalare spettacoli nel cielo notturno.

L’astrofisico Tony Phillips, sul portale specializzato Spaceweather.com, avverte però che il momento esatto della fusione è ancora incerto: potrebbe verificarsi poco prima o poco dopo che la nube di plasma raggiunga la Terra. In ogni caso, una tempesta geomagnetica è considerata quasi certa, alimentata dall’attuale fase di massima attività del Sole, che sta attraversando il suo picco di ciclo undecennale.

Quali rischi comporta una tempesta solare

Le tempeste geomagnetiche non sono soltanto spettacolari, ma anche potenzialmente rischiose per le tecnologie moderne.
Un evento molto forte può:

  • danneggiare le reti elettriche terrestri, causando blackout;
  • disturbare le comunicazioni radio e i sistemi satellitari;
  • interferire con la navigazione GPS;
  • mettere a rischio la sicurezza di astronauti e apparecchiature spaziali.

L’evento più estremo mai registrato, il “Carrington Event” del 1859, generò aurore visibili fino ai Caraibi e mandò in corto circuito i telegrafi di mezzo mondo. Oggi, in una società iperconnessa e dipendente dall’elettronica, un fenomeno analogo avrebbe conseguenze ben più gravi.

Aurora boreale visibile in Italia: quando e dove guardare

Il momento di massimo impatto delle CME è previsto tra la notte dell’11 e il 12 novembre, con il picco attorno alle 04:00 ora italiana del 12, secondo i modelli NOAA. L’indice geomagnetico Kp potrebbe raggiungere valori pari o superiori a 7 su 9, soglia oltre la quale l’aurora boreale può essere visibile anche a latitudini mediterranee.

Se le condizioni saranno favorevoli e i cieli sereni, potremmo assistere a un raro spettacolo anche dall’Italia, in particolare nelle regioni del Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli) e in alcuni casi fino al Centro.

Cos’è e come si forma l’aurora boreale

L’aurora boreale è uno dei fenomeni più affascinanti dell’atmosfera terrestre. Si forma quando le particelle cariche del vento solare entrano in contatto con gli atomi di ossigeno e azoto presenti nell’alta atmosfera. Questi atomi, eccitati dall’impatto, rilasciano energia sotto forma di luce colorata, creando le celebri tende luminose che danzano nei cieli polari, e talvolta, come in questo caso, anche molto più a sud.

Le linee del campo magnetico terrestre guidano il movimento di queste particelle, dando origine agli archi aurorali e ad altri fenomeni correlati come SAR e STEVE, ancora oggetto di studio da parte della comunità scientifica.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Gli esperti prevedono che la tempesta raggiungerà il culmine tra l’11 e il 12 novembre, per poi attenuarsi gradualmente entro il 13, quando dovrebbe rimanere solo un’attività geomagnetica G1 (minore). Tuttavia, gli effetti della CME cannibale potrebbero protrarsi più a lungo, con ulteriori aurore e disturbi magnetici anche nelle 24 ore successive.

Per gli appassionati di astronomia, la raccomandazione è di tenere d’occhio le app e i siti di monitoraggio del meteo spaziale, come SpaceWeatherLive o Aurora Alerts, e di cercare luoghi bui, lontani dall’inquinamento luminoso.

Uno spettacolo da non perdere

La tempesta solare cannibale che sta per investire la Terra rappresenta un evento raro e di grande interesse

scientifico. Se le previsioni saranno confermate, nelle prossime ore potremmo assistere a uno degli spettacoli celesti più belli e intensi degli ultimi anni, con aurore boreali visibili anche dall’Italia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica