Auto fa inversione, motociclista 30enne muore in corso Venezia

Ha visto all’ultimo momento l’auto che veniva in senso contrario fare un’improvvisa inversione a «U» sulla strada, ha tentato una disperata manovra per evitarla, senza riuscirci e si è schiantato sulla fiancata. Un impatto devastante che non ha lasciato scampo al giovane centauro, un trentenne calabrese ufficialmente residente a Roma ma da anni in città. Inutili gli sforzi dei medici per salvargli la vita. Illeso invece il conducente della vettura che si e fermato subito dopo l’incidente.
La vittima si chiamava Marco Fulciniti, 30 anni, e ieri mattina poco prima delle 10 stava risalendo corso Venezia, in direzione piazza Oberdan, in sella alla sua moto Kawasaky ER6, con ogni probabilità per passare allo studio professionale dove lavorava e che si trova poco distante. Dalla parte opposta la Peugeot 308, condotta da Giampiero Vergani, 48 anni, di Brugherio, in quel momento solo in auto. Arrivata all’altezza del civico 20, la macchina ha fatto un’improvvisa inversione per tornare sui propri passi. Una manovra che Fulciniti ha visto solo all’ultimo istante. Una brusca frenata, ancora pochi metri poi l’urto violento contro la fiancata destra. E la forza d’inerzia lo ha proiettato contro il montante della vettura, la parte più solida della carrozzeria. Il centauro ha sbattuto la testa ed è rotolato a terra, rimanendo privo di sensi. Vergani si è subito fermato e ha chiamato i soccorsi. Dopo pochi minuti sono arrivati i mezzi inviati dalla centrale operativa di Niguarda. I medici hanno raccolto il ragazzo ormai agonizzante e hanno provato a rianimarlo, ma è morto pochi istanti dopo. Sul posto anche personale della polizia locale per i rilievi. Per il momento gli agenti hanno accertato la manovra azzardata dell’automobilista, ora si cercherà di capire anche la velocità dei mezzi, per stabilire eventuali concause al tragico incidente.
Fulciniti viveva in città da qualche anno. Nato in Calabria, si era diplomato nel 1999 all’istituto tecnico Antonio Calabretta a Soverato in provincia di Catanzaro. Si era poi trasferito a Roma dove nel 2006 si era laureato in Economia Aziendale all’università La Sapienza, per poi entrare nel 2007 in uno studio legale e tributario di Milano.

Studio che ha sede proprio in via Boschetti, una traversa di corso Venezia che si trova proprio pochi metri dopo il luogo dell’impatto mortale. È molto probabile dunque che il giovane professionista si stesse recando in ufficio per sbrigare qualche pratica rimasta arretrata nonostante fosse sabato: un attaccamento al lavoro che gli è stato fatale.

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