
Alfa Romeo Junior Veloce è l’interpretazione elettrica dell’auto secondo la casa del Biscione, che debutta sul mondo delle EV con un crossover da ben 281 CV e tanta voglia di far divertire su una strada tutta curve. La potenza c’è, la dotazione pure (seppur molti accessori risultino ancora a pagamento) così come il design carismatico e anche una sapiente messa a punto del telaio, che ben si distanzia da ciò che già conosciamo nel mondo Stellantis. E come da tradizione eredita il badge “Veloce”, apparso per la prima volta nel 1965 con la Giulia Sprint e ritornato in voga negli ultimi anni con Giulietta, Giulia e Stelvio. Incarna così un concetto di guida sportiva non esasperata quanto più elegante, raffinata, tipica da GranTurismo. Si tratta del modello di punta della gamma, solamente elettrica e a trazione anteriore, ma con ben 281 CV e 345 Nm di coppia da dover gestire. Il prezzo? Di certo non contenuto, a partire da 48.500 euro, a cui si devono aggiungere alcuni accessori imperdibili come ad esempio i sedili sportivi Sabelt a guscio.
Design e dimensioni
Con una lunghezza di 4,17 metri, l'Alfa Romeo Junior Veloce si posiziona nel segmento B, offrendo proporzioni compatte e contemporanee, ideali per l'uso urbano senza rinunciare a un aspetto sportivo. Sebbene erediti la piattaforma e-CMP del gruppo, si differenzia esteticamente rispetto alle altre “cugine” per un’impostazione più raffinata, forme eleganti e maggior personalità. Il frontale presenta il nuovo scudetto a V "Progresso", affiancato da fari Full LED Matrix adattivi (a richiesta, in un pacchetto da 2.500 euro) e prese d'aria asimmetriche che migliorano l’efficienza l'aerodinamica e la gestione termica della meccanica elettrica. I cerchi in lega sono da ben 20 pollici per questa versione e presenta anche un body kit nero opaco con dettagli in Rosso Brera. Grazie all’assetto ribassato di ben 25 millimetri l’auto appare acquattata al suolo e decisamente sportiva, soprattutto dalla vista frontale. Di certo non passa inosservata, anche grazie ad alcuni dettagli come la coda tronca, che è ispirata alla Giulia TZ e che le conferisce un look distintivo e aggressivo. Da notare anche il camber negativo, su entrambi gli assi, che aumenta quel senso di sportività voluto dagli ingegneri Alfa. Da 10 e lode la colorazione Rosso Brera, per un sovrapprezzo di 1.200 euro.

Messa a punto specifica
A caratterizzare il cuore tecnico dell’Alfa Romeo Junior Veloce è un motore elettrico di tipo assiale, una soluzione compatta e performante, in grado di sprigionare fino a 281 cavalli (207 kW) e 345 Nm di coppia. L’architettura prevede esclusivamente la trazione anteriore, ma con un accorgimento tecnico che la distingue da molte altre elettriche: l’adozione di un differenziale autobloccante meccanico Torsen (Tipo D), pensato per garantire una motricità superiore e una risposta più incisiva, specie in percorrenza e uscita di curva. L’impostazione dinamica è stata curata nei minimi dettagli. La risposta dello sterzo è diretta, merito di una scatola con rapporti specifici che migliora la comunicazione tra volante e asfalto, mentre l’assetto è stato ribassato di 25 millimetri rispetto alle versioni standard, con interventi mirati su molle e ammortizzatori per restituire un comportamento su strada più preciso e reattivo.

L’handling, d’altra parte, è da sempre un elemento chiave nell’identità del marchio Alfa Romeo, e questa Veloce ne porta avanti la tradizione anche nell’era elettrica. Una particolare attenzione è stata rivolta all’impianto frenante, pensato per offrire prestazioni elevate e un feeling coerente con l’indole sportiva della vettura. All’anteriore troviamo pinze Alcon a quattro pistoncini abbinate a dischi autoventilanti da 380 mm di diametro per 32 mm di spessore, mentre al posteriore operano dischi da 268 mm. La gestione dell’impianto si discosta da quella tipica delle BEV: il guidatore può decidere di annullare l’effetto della frenata rigenerativa, privilegiando l’azione dell’apparato meccanico, così da ottenere una modulabilità e un ritorno al pedale più simile a quello delle sportive tradizionali.

Interni e tecnologia
L’anima sportiva della Junior Veloce si riflette anche negli interni, a partire dai sedili anteriori firmati Sabelt, disponibili a richiesta con un sovrapprezzo che di 2.500 euro. Si tratta di sedute dal disegno marcatamente racing, con tre aperture nello schienale, fianchi contenitivi e rivestimenti in ecopelle e Alcantara. L’aspetto è grintoso, impreziosito da cuciture a contrasto e dettagli rossi, incluso il logo del Biscione ricamato. L’Alcantara ricopre anche il tunnel centrale, parte della plancia e la corona del volante, contribuendo a creare un ambiente coerente con lo spirito Veloce. Il resto dell’abitacolo riprende impostazioni e finiture delle versioni standard, ma con qualche dettaglio esclusivo. Sebbene la Junior condivida la piattaforma con altri modelli del gruppo Stellantis — come Jeep Avenger, Fiat 600, Opel Mokka e Peugeot 2008 — l’abitacolo è stato completamente riprogettato. Nessun effetto “clone”: qui l’impostazione è tutta Alfa Romeo, a partire dal classico cruscotto a cannocchiale che ospita la strumentazione digitale, dalla grafica dedicata. Stonano però alcuni tasti (sul volante, sul tunnel centrale e sulle portiere) condivisi con molti altri modelli del Gruppo.

Al centro della plancia si integra un display da 10,25", orientato verso il guidatore per facilitarne la consultazione, anche se risulta leggermente meno comodo da raggiungere rispetto ai classici schermi flottanti. La grafica è chiara, ma la risoluzione non è tra le più moderne. In compenso, sono disponibili la connettività wireless con Apple CarPlay e Android Auto, oltre a porte USB-C e USB-A: una doppia opzione utile per chi utilizza dispositivi di generazioni diverse. Nonostante un passo contenuto di 2,56 metri, lo spazio a bordo è buono: tuttavia, la linea di cintura alta rende un po’ claustrofobico l’abitacolo posteriore, la cui visibilità viene anche limitata dagli ingombri dei sedili sportivi a guscio. Dietro si viaggia in due adulti senza grandi sacrifici, mentre il bagagliaio offre una capacità di 400 litri, sopra alla media del segmento. Sotto il cofano anteriore è inoltre presente un piccolo vano utile per riporre i cavi di ricarica, una soluzione pratica che libera ulteriore spazio nel baule principale.

Guida decisa e grintosa, ma attenzione all’autonomia
A sorprendere su strada è sicuramente l’assetto e l’affinamento meccanico. I tecnici di Alfa Romeo si sono spesi per conferire una dinamica di guida distinta all’auto, allontanandosi da quanto visto sino ad oggi per questa piattaforma. Stupisce lo sterzo che con un rapporto di 15:1 risulta il più diretto della categoria e non troppo distante da quelli già apprezzati per Giulia e Stelvio. Buona la consistenza e anche la sensibilità, senza restituire un feeling troppo “elettrico”. Quasi assente una zona morta centrale. Sorprende anche la precisione dell’inserimento in curva, sicuro, stabile e immediato che è in grado di far divertire quando si incontra una strada con tante curve veloci. Grazie alla presenza del differenziale autobloccante meccanico, non si ha mai la sensazione di dover gestire troppa coppia o potenza con le ruote anteriori, limitando così anche gli strattoni sul volante, tipici delle trazioni anteriori “pepate”. Cambia però la solidità del servosterzo a seconda delle condizioni, restituendo un piacevole feeling sul volante. Avremmo però gradito una maggior resistenza del pedale del freno, troppo leggero per avvicinarsi ad un concetto "sportivo" di guida.

Granitico anche l’assetto (forse troppo per un utilizzo solamente urbano) che però premia la stabilità e la precisione delle traiettorie. Il rollio è pressoché inesistente (considerando trattarsi di un B-SUV) e grazie al baricentro basso e alle barre antirollio specifiche sa far divertire quando la strada lo permette. Notevole anche il grip sull’asfalto, merito soprattutto del lavoro congiunto con gli pneumatici dedicati Michelin Pilot Sport EV (come primo equipaggiamento) e i cerchi da ben 20 pollici la cui spalla risulta davvero ridotta all’osso. La spinta e la reattività del powertrain elettrico da 281 CV è davvero immediata, con una progressione quasi impressionante per questo segmento. Lo 0-100 km/h è concluso in soli 5,9 secondi, fino ad una velocità massima limitata a 200 km/h. Il pero, però, non è di certo piuma con quasi 1.650 kg in ordine di marcia. Un valore basso se confrontato ad altre elettriche, sebbene in termini assoluti non sia poco. Eppure, grazie al set-up dell’assetto e all’ingente coppia si muove davvero bene, annullando qualsiasi tipo di inerzia generata dal peso. Sembra di essere al volante di una berlina due volumi, tanto è stabile e agile nei cambi di direzione.
Sul fronte autonomia, invece, non si può di certo ambire a massimizzare la percorrenza, considerando l’ingente potenza e la capacità contenuta della batteria. Con i 54 kWh di capacità lorda (51 netti) si possono percorre circa 290 / 300 km in ambito urbano, contro i 332 dichiarati dal brand.
Il consumo medio si attesta invece su 15,5 kWh/100 km - in città e con piede leggero – ma possono salire oltre i 20 kWh/100 km nella guida più vivace. Questi, si riducono ulteriormente in ambito autostradale, tendenza abituale nel mondo dell’elettrico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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