I dati Enel al 30 settembre 2025 hanno visto l'EBITDA e l'utile netto crescere grazie alle performance delle attività internazionali raggiungendo rispettivamente 17,3 miliardi (in crescita dello 0,9% a parità di perimetro) e 5,7 miliardi di euro. E infatti, alcuni tra i più importanti analisti finanziari hanno rivisto al rialzo il target price del Gruppo, segnando un’ondata di valutazioni positive.
Il rialzo più significativo arriva da AlphaValue, che porta il prezzo obiettivo del gruppo energetico a 11,1 euro, diventando così il primo analista internazionale a spingere il titolo oltre la soglia degli 11 euro. L’istituto con sede a Parigi conferma, infatti, la trasformazione di Enel “da un Gruppo con vincoli di debito nel 2022 a un’azienda sana, generatrice di cassa e focalizzata sugli azionisti nel 2025”. La decisione si basa sulla revisione della guidance 2025 sull’Utile netto ordinario “leggermente sopra” il range massimo previsto e sulla capacità dell’azienda guidata da Flavio Cattaneo di rafforzare il profilo finanziario grazie, appunto, alla riduzione del debito e alla crescita nelle rinnovabili e nelle reti. È il target price più elevato del consensus ed il primo analista che proietta Enel ad un valore sopra gli 11 euro ad azione (il target price precedente di AlphaValue era di 10,1 euro).
Anche i principali analisti italiani hanno seguito la stessa direzione. Equita ha alzato il target price del Gruppo da 8,5 a 9,7 euro, mantenendo una raccomandazione BUY, grazie ai recenti risultati e al miglioramento della guidance sull’utile. Spiegano inoltre gli esperti che nell’era Cattaneo Enel ha offerto un rendimento complessivo (TSR) molto attraente per gli investitori (circa l’80%) e che ci sarà una ulteriore crescita attesa nei prossimi anni. L’azienda, del resto, ha registrato risultati leggermente migliori delle attese, con un utile netto ordinario in crescita. Equita sottolinea inoltre l’impatto favorevole del buyback da 3,5 miliardi e le potenzialità future dei progetti legati ai data center, che potrebbero contribuire fino al 2-3% dell’EBITDA.
Anche Intermonte rivede al rialzo il prezzo obiettivo, portandolo a 9,5 euro per azione. Gli analisti evidenziano la buona tenuta dei margini integrati in Spagna e il miglioramento dei fondamentali in America Latina, nonostante l’effetto negativo dei cambi. Le stime sull’utile 2025 risultano ora verso la parte più alta del range indicato dal management.
Sulla stessa linea anche Oddo, che porta il target price a 9,5 euro, sottolineando come la traiettoria 2025 sia ormai ben definita: ulteriore avanzamento in Iberia e contributo positivo dalla Colombia. Secondo il broker, il titolo in questi giorni si sta stabilizzando con forza attorno alla “boa” dei 9 euro per azione (8,98 l’ultimo massimo storico), dando numerosi segnali di poterla aggirare a breve.
Già nel corso del 2025 il titolo ha quasi sempre beneficiato di valutazioni positive, via via in crescita. Goldman Sachs, a ottobre, aveva alzato il target price a 10 euro per azione, mantenendo la raccomandazione “Buy”. Posizioni analoghe erano state espresse da Bank of America, la stessa Intermonte e Akros, che avevano evidenziato la solidità finanziaria e la continuità dei risultati del gruppo.
Tra le operazioni finanziarie più apprezzate figurava il collocamento di un maxi-bond da 4,5 miliardi di dollari (3,8 miliardi di euro), accolto favorevolmente dal mercato. L’emissione si inseriva in una fase caratterizzata da otto trimestri consecutivi di crescita.
Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo è oggi la prima società energetica per capitalizzazione nel FTSEMIB, con oltre 90 miliardi di euro, e la terza in Italia dietro solo ai bancari Unicredit e Intesa Sanpaolo.
L’azienda, dal 2023 ad oggi, ha incrementato la capacità rinnovabile installata, in linea con gli obiettivi del piano strategico. Al centro resta, infatti, la sostenibilità ambientale, che a livello internazionale può vantare una produzione a emissioni zero che raggiunge l'84,5% della produzione totale.
Climate Action 100+ ha inoltre recentemente individuato Enel come la società più trasparente tra le 164 analizzate a livello mondiale nel Net Zero Company Benchmark, per l’allineamento delle proprie informative agli obiettivi di decarbonizzazione.
L’azienda, dunque, oltre a generare valore per gli investitori e per il Paese, sotto la guida dell’AD Flavio Cattaneo è fortemente improntata a lasciare il segno sul fronte della transizione energetica. Un aspetto particolarmente apprezzato ad esempio da Bloomberg, che questa estate, nella sua sezione dedicata all'analisi dell'impatto dei CEO da quando sono in carica, ha evidenziato l’andamento positivo dei parametri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance dell’azienda elettrica.
Enel, inoltre, prosegue la propria crescita a livello internazionale. I risultati sono stati trainati, infatti, proprio dalla forte performance operativa estera, in particolare in Spagna, grazie a retail e generazione, e in Colombia, principalmente grazie alla buona disponibilità di risorse idriche. In tutta l’America Latina la resilienza delle operazioni ha compensato le dinamiche delle valute. Da segnalare gli Stati Uniti dove l’impegno del Gruppo ha portato a un flusso di cassa netto positivo per la prima volta.
Il quadro complessivo mostra, dunque, un consenso sempre più positivo: la visibilità sui risultati, la maggiore disciplina finanziaria e il ritorno a una strategia focalizzata su crescita sostenibile sia da un punto
di vista finanziario che ambientale e, soprattutto, attenzione alla remunerazione degli azionisti, in definitiva, continuano a rafforzare l’attrattività di Enel nel panorama sia europeo che globale del comparto energetico.