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Stellantis, grana Canada. In gioco danni miliardari

Il Paese pronto alle vie legali per recuperare le risorse erogate alla gigafactory NextStar: "Violati gli accordi"

Stellantis, grana Canada. In gioco danni miliardari
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Maxi grana Oltreoceano per Stellantis con possibili impatti economici importanti. La tensione con il governo canadese è altissima dopo che il gruppo guidato da Antonio Filosa ha deciso di trasferire nell'Illinois la produzione della nuova Jeep Compass, inizialmente prevista in Ontario, a Brampton. Scelta che ha spiazzato il Canada che si era già esposto finanziariamente allo scopo di assicurarsi la gigafactory NextStar, frutto della joint venture tra Stellantis e Lg Energy Solutions. L'impianto per la produzione di batterie è stato programmato a Windsor, nell'Ontario, Stato separato dal Michigan dal fiume Detroit.

La decisione di portare la linea Compass al di là del fiume, con il conseguente stop alle operazioni di riconversione della fabbrica dell'Ontario all'elettrico, insieme al recente annuncio di un investimento negli Usa di 13 miliardi di dollari, ha fatto scattare l'allarme in Canada che ora teme altre ripercussioni sulle pianificazioni produttive nella regione.

Da qui l'intenzione di dar vita ad azioni legali. Figurano, infatti, impegni contrattuali siglati a suo tempo relativi all'assunzione nella gigafactory di 2.500 lavoratori con il mantenimento della produzione in Canada. Stellantis, da parte sua, è indicata come «garante principale e solidale» delle intese. Cosa rischia il gruppo automobilistico? Si parla di un'esposizione sino a oltre 1 miliardo di dollari, visto che sarà anche escluso dai futuri incentivi alla produzione per un ammontare di una quindicina di miliardi. Per il governo di Ottawa, insomma, Stellantis ha gravemente violato gli accordi stipulati sull'elettrificazione del settore nel Paese e per questo dovrà risponderne in modo adeguato. Da qui la richiesta di riavere i fondi pubblici già erogati al gruppo.

Resta da capire quale strategia intende adottare ora il ceo Filosa visto che lo scontro con il governo canadese avviene nel momento in cui il top manager sta preparando il nuovo piano industriale globale, atteso nella prima metà del prossimo anno.

Dal Canada all'Italia, per la precisione a Termoli, in Molise, dove è stata confermata la mobilitazione sindacale di domani alla luce della sempre più probabile cancellazione ufficiale del progetto gigafactory, tanto caro all'ex ceo di Stellantis, Carlos Tavares, per il quale il governo aveva già stanziato importanti risorse. La joint venture Acc - tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies - dovrebbe confermare la decisione entro l'inizio del nuovo anno.

Per rilanciare il sito non basta, infatti, la produzione del motore che equipaggia la nuova Fiat 500 ibrida made in Mirafiori.

E lo stesso vale, secondo i sindacati, per il nuovo cambio eDct previsto nel 2026. «Stellantis deve fare di più per assicurare un futuro concreto a questo territorio e ai suoi lavoratori», il messaggio delle organizzazioni metalmeccaniche.

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