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Amaxofobia, la paura di guidare. Come si supera?

Qualunque sia la causa del disturbo lo si può superare con una serie di tecniche valide, adeguatamente scelte da uno psicoterapeuta

Amaxofobia, la paura di guidare. Come si supera?

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L'amaxofobia, dal greco "hàmaxa" (carro) e "phobos" (timore) è la paura irrazionale di mettersi al volante. Si tratta di un disturbo molto più diffuso di quanto si possa credere: riguarda infatti il 33% della popolazione (64% donne, 36% uomini). Chi ne soffre sperimenta ansia e panico prima e durante la guida e spesso rinuncia a spostarsi con l'auto preferendo i mezzi pubblici. Ma cosa teme di preciso l'amaxofobico? Il soggetto ha il terrore di:

  • Guidare da solo;
  • Guidare di notte;
  • Guidare in autostrada o su strade a scorrimento veloce;
  • Percorrere gallerie;
  • Valicare ponti;
  • Allontanarsi troppo da casa;
  • Rimanere bloccato in mezzo al traffico.

Si può ben capire quanto l'amaxofobia condizioni pesantemente la vita quotidiana ledendo l'autonomia. Scopriamo ora insieme quali sono le sue cause e in che modo è possibile superarla.

Le cause dell'amaxofobia

Spesso l'amaxofobia si sviluppa in seguito a momenti traumatici vissuti personalmente alla guida o dopo aver assistito ad un incidente stradale. L'esperienza non viene elaborata in maniera corretta e si trasforma in un sentimento di angoscia che attanaglia l'individuo tutte le volte che deve mettersi alla guida.

Altre volte la paura non ha origini facilmente identificabili. In linea di massima è possibile affermare che l'amaxofobico soffre di altri disturbi d'ansia (agorafobia, claustrofobia, ansia da separazione). Si tratta, dunque, di una persona già psicologicamente fragile, insicura e con una bassa autostima.

L'auto rappresenta simbolicamente l'indipendenza. Non è raro che chi sviluppi questa fobia abbia un rapporto di attaccamento morboso nei confronti della propria famiglia. Un'altra causa del disturbo possono essere le pulsioni inconsce aggressive che emergono quando ci si mette al volante. Gli scoppi d'ira impediscono di affrontare in serenità la strada e soprattutto gli altri utenti che la percorrono.

Non si devono poi sottovalutare i pregiudizi culturali che sono in grado di condizionare le donne cresciute in ambienti rigidi e sottoposte ad una continua svalutazione delle loro capacità. Infine l'amaxofobia può insorgere se si torna a guidare dopo un lungo periodo di inattività. Il timore, in questi casi, cresce in presenza di condizioni atmosferiche avverse.

I sintomi dell'amaxofobia

L'amaxofobico mette in atto vere e proprie strategie di evitamento. Si convince, ad esempio, che l'auto non sia indispensabile e che possa essere sostituita agevolmente con i mezzi pubblici. Tuttavia, nel momento in cui la necessità di guidare non può essere elusa, ecco che compaiono una serie di sintomi psicologici e somatici:

  • Estrema angoscia;
  • Attacchi di panico;
  • Crisi di pianto;
  • Derealizzazione;
  • Vertigini;
  • Nausea;
  • Tachicardia;
  • Bocca secca;
  • Sensazione di svenimento;
  • Sudorazione eccessiva.

Come sconfiggere l'amaxofobia

Quando amaxofobia è lieve e, ad esempio, si presenta dopo un periodo di inattività dalla guida, si può affrontare con le cosiddette tecniche di rilassamento. La respirazione corretta rallenta il battito cardiaco, induce uno stato di serenità e allontana i pensieri ansiogeni.

Nel momento in cui il disturbo ha minato l'autonomia di chi ne soffre è indispensabile l'aiuto di uno psicoterapeuta che individua il percorso migliore per il paziente. Generalmente sono tre gli approcci più indicati:

  • Desensibilizzazione sistematica: l'amaxofobico affronta una alla volta le convinzioni errate associate all'idea di mettersi al volante;
  • Terapia cognitivo-comportamentale: l'amaxofobico viene esposto gradualmente agli stimoli paurosi in condizioni controllate e in questo modo acquisisce gli strumenti per superarli;
  • Ipnosi: lo stato di rilassamento indotto permette all'amaxofobico di riconoscere la causa del proprio timore e di vincerlo.
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