Cherofobia, cosa cela quella paura di essere felici

Scopriamo insieme cosa cela la cherofobia, ossia il timore di godere di attimi di felicità e piacere e come affrontarla

Cherofobia, cosa cela quella paura di essere felici

La felicità può suscitare avversione e timore ed infatti è ciò di cui soffrono coloro che sono affetti da cherofobia.

Questa paura ha alla base una sorta di avversione nei confronti di tutto ciò che può avere dei risvolti positivi. Il termine cherofobia deriva dal greco kairós che significa “ciò che rallegra” e fóbos che sta per "paura”. In psicologia è definita come una forma d’ansia anticipatoria che preclude di raggiungere uno stato di felicità. Non è una vera e propria patologia. Di fatti non è facile da diagnosticare.

Alla base della cherofobia vi è la convinzione che la felicità non è uno stato definitivo e che quindi può svanire o dare seguito a disgrazie o situazioni spiacevoli. Chi ne soffre attiva inconsciamente un meccanismo di autosabotaggio nei confronti di qualsiasi manifestazione di contentezza, euforia, divertimento. Ciò avviene perché si tende a proteggersi dal dolore, dalle sensazioni di sconfitta piuttosto che affrontarle.

Cause e sintomi della cherofobia

Le persone che temono la felicità non è detto che siano persone tristi e malinconiche. Tendono solo ad evitare qualsiasi tipo di situazione o opportunità positiva della propria esistenza. Non accettano con facilità i cambiamenti. A volte questo disturbo viene confuso con degli stati di depressione acuta o stati di ansia. La paura di essere felici può avere origine nel periodo dell’infanzia.

Alla base vi è il ricordo di momenti felici che sono poi stati seguiti da punizioni, delusioni, senso di perdita. Ogni volta che il cherofobico prova piacere, felicità ed euforia rivive inconsciamente quel determinato trauma che ha vissuto durante l’infanzia e che lo spinge a difendersi. Solitamente le persone cherofobiche sono tendenti a volere esercitare il senso di controllo sulle persone e sulle situazioni.

Come guarire dalla cherofobia

Secondo gli esperti chi soffre di questo disturbo a lungo andare può compromettere la qualità della sua vita relazionale e lavorativa. Importante è acquisire la consapevolezza che c’è qualcosa che non va nel modo di vivere i cambiamenti e le occasioni che la vita ci dona per fare il pieno di emozioni positive. Fa molto contare sull’aiuto di amici e familiari che possono infondere sostegno, sicurezza e protezione. Non essendo riconosciuta come patologia non esistono cure appropriate.

Il supporto psicologico può diventare uno strumento utile e prezioso che ci fornisce l’occasione per far riemergere episodi della propria infanzia che sono alla base di questo problema con l’obiettivo di “far pace” con le situazioni e le emozioni che si fa fatica a riconoscere ed accettare.

L’obiettivo principale è quindi acquisire la consapevolezza che non tutto dipende da noi e che su alcune situazioni

ed eventi non si può assolutamente esercitare il proprio senso di controllo. Il percorso psicologico aiuta anche ad imparare a godere a pieno di ogni momento di serenità e felicità abbracciandolo in tutta la sua pienezza.

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