Demenza, mezzo cucchiaio di olio d'oliva al giorno per contrastarla

Il consumo dell'olio d'oliva fa bene al cuore e al cervello. Una ricerca lo ha dimostrato, ma servono ulteriori approfondimenti

Demenza, mezzo cucchiaio di olio d'oliva al giorno per contrastarla
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Con il termine demenza si indica una condizione caratterizzata dal progressivo deterioramento dello stato cognitivo. Ciò provoca una compromissione delle varie funzioni cerebrali (memoria, capacità di orientamento, linguaggio, ragionamento) e un'alterazione della personalità e del comportamento.

Un recente studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open ha suggerito che il consumo giornaliero di sette grammi di olio di oliva (circa mezzo cucchiaio) potrebbe essere collegato a un minor rischio di morte per demenza. Lo stesso effetto si verificherebbe anche con la sostituzione della margarina e della maionese con l'olio.

Le cause della demenza

Le cause della demenza sono numerose e, ad oggi, non tutte sono state ancora scoperte. Si può tuttavia affermare che nella maggior parte dei casi essa è la conseguenza di condizioni patologiche degenerative cerebrali, in particolar modo il morbo di Alzheimer e la malattia a corpi di Lewy.

Non bisogna poi dimenticare altri disturbi come il morbo di Parkinson, la corea di Huntington e l'infezione da HIV. Infine è bene non sottovalutare gli effetti dell'abuso prolungato di alcol e dei danni cerebrali causati da traumi e ictus.

I sintomi della demenza

La demenza si manifesta principalmente con un deterioramento delle funzioni cognitive. Poiché l'esordio è graduale, nelle fasi iniziali i sintomi potrebbero non essere presenti oppure apparire così sfumati da passare inosservati. Tra questi il più comune è senza dubbio la perdita della memoria.

Successivamente compaiono anche altri segni tipici: difficoltà a compiere azioni quotidiane, afasia, senso di smarrimento dei luoghi familiari, perdita del senso del tempo.

Rientrano nella sintomatologia della sfera psico-comportamentale l'aumento dell'aggressività, l'apatia, la perdita dell'inibizione, l'ansia, l'isolamento sociale, la depressione e le allucinazioni.

Lo studio

Lo studio iniziato nel 1990 ha coinvolto circa 90mila volontari (60.582 donne e 31.801 uomini). Ciascun partecipante ogni quattro anni ha risposto a un questionario sulle proprie abitudini alimentari. Ciò ha permesso ai ricercatori di conoscere altresì la frequenza dell'utilizzo dell'olio di oliva. Nel corso dell'indagine 4.749 individui sono deceduti a causa della demenza.

Gli scienziati sono giunti ad un'importante conclusione. Coloro che consumavano quotidianamente più di mezzo cucchiaio di olio di oliva avevano un rischio inferiore del 28% di morire per via della demenza rispetto a coloro che non consumavano mai oppure raramente l'olio di oliva.

Inoltre è stato osservato che la sostituzione di 5 grammi (circa un cucchiaino) di margarina o di maionese al giorno con l'olio d'oliva è stata associata a una probabilità inferiore dell'8-14% di demenza mortale, indipendentemente dalla qualità generale della dieta.

Le conclusioni

Prima di giungere alle conclusioni è necessario precisare che gli individui morti a causa della demenza avevano maggiori possibilità di essere portatori di un gene, APOe4, che induce l'organismo a produrre più colesterolo e alimenta il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Lo studio non è esaustivo e servono ora ulteriori approfondimenti.

Tuttavia Anne-Julie Tessier, PhD presso l'Università di Los Angeles ha dichiarato: «La nostra ricerca rafforza le linee guida in termini di salute e alimentazione che raccomandano l'uso di oli vegetali come l'olio d'oliva. Essa suggerisce altresì che queste raccomandazioni non solo supportano il benessere del cuore, ma potenzialmente anche quello del cervello».

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