Picco glicemico, come riconoscerlo e gestirlo

Un aumento rapido della concentrazione di zucchero nel sangue dopo i pasti, si tratta del picco glicemico. Un fenomeno naturale ma che è bene gestire nel modo giusto

Picco glicemico, come riconoscerlo e gestirlo
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È un appuntamento fisso che si presenta dopo i pasti, parliamo del picco glicemico ovvero un aumento rapido ed elevato della concentrazione di glucosio nel sangue. Una condizione naturale e fisiologica, ma che può rivelarsi dannosa se si presenta con troppa frequenza perché può favorire una condizione di insulino-resistenza e condurre al diabete di tipo 2.

Prevenirlo è un'azione necessaria e fondamentale per la salute dell'organismo, ma per farlo è importante riconoscere i sintomi e mettere in atto una serie di strategie utili. Scopriamo di cosa si tratta.

Picco glicemico, di cosa si tratta

Dolci e carboidrati

Ogni volta che mangiamo abbiamo a che fare con il picco glicemico, una condizione normale ma che può presentarsi in modo veloce quando assimiliamo cibi ricchi di zucchero semplice. Questa impennata rapida dei valori glicemici è data dal fatto che questi zuccheri sono facilmente digeribili, e per questo si immettono rapidamente nel sangue. Durante la fase digestiva i carboidrati, ad esempio, vengono scomposti in sostanze più semplici come il glucosio, che viene trasportato attraverso il sangue per nutrire l'organismo, e nel dettaglio le cellule. Ma la tipologia di cibo da noi assimilata incide sui livelli di glucosio. Per controllare questi valori il nostro organismo, nel dettaglio il pancreas, produce un ormone, noto come insulina e necessario per gestire l'ingresso del glucosio nel sangue e nelle cellule.

Per comprendere questo meccanismo è importante considerare che ogni alimento possiede un indice glicemico, ovvero l'effetto che ha sui livelli di glucosio nel sangue. Gli alimenti con un indice alto favoriscono una risposta glicemica rapida, ovvero un innalzamento veloce con relativa discesa e che favorisce un crollo della glicemia, al contrario quelli con un indice basso facilitano una risposta più lenta e benefica. Quando il glucosio risulta in eccesso e non riesce ad essere smaltito o stoccato, viene immagazzinato come grasso, ciò favorisce un accumulo di peso e uno stato infiammatorio.

Nelle persone sane il picco glicemico avviene in modo naturale e automatico senza creare problematiche, quando invece si ha un accumulo di glucosio nel sangue si può sviluppare una condiozione di insulino-resistenza, che può favorire il diabete. Nelle persone che soffrono di questa patologia oppure hanno una condizione di insulino-resistenza la fase di picco glicemico si dilata, con un controllo non adeguato della glicemia. Una condizione costante di picco glicemico, alla lunga, può incidere sul benessere degli organi e del cuore favorendo la formazione di malattie metaboliche.

Picco glicemico, come riconoscerlo

Sonnolenza dopo pranzo

Per supportare l'organismo durante un picco glicemico è fondamentale saper riconoscere i sintomi, quali:

  • una forte sonnolenza post-prandiale, affaticamento;
  • sete intensa e impellente;
  • fame eccessiva e presente nonostante il pasto appena consumato;
  • mal di testa e difficoltà di concentrazione e attenzione;
  • vertigini, capogiri;
  • sbalzi di umore, irritabilità;
  • pelle secca, prurito e vista sfocata;
  • nausea, tachicardia;
  • aumento della frequenza urinaria.

Prevenzione e benessere

Alimentazione sana

Per prevenire questa condizione è bene cambiare alcune abituni quotidiane, a partire dall'alimentazione che deve risultare bilanciata e supportata da una moderata ma costante attività fisica. Adottando uno stile alimentare con cibi ricchi di fibre, cereali integrali, proteine magre e grassi buoni. Spazio anche ai carboidrati ma complessi, che andranno associati in modo strategico agli alimenti sopra citati, ad esempio legumi, verdure, avena, farro e riso integrale con proteine magre, come uova, pesce. Accompagnati da grassi buoni quali olio extravergine d'oliva, avocado, frutta secca.

Anche l'aceto può aiutare per condire, sia di mele che quello di vino, perché riesce a ridurre l'insulino-resistenza e aiuta le cellule ad assorbire il glucosio.

La scelta di alimenti a basso indice glicemico, cioè con un basso contenuto di zuccheri e un alto apporto di fibre, rallenta l'assorbimento di zucchero nel sangue e riduce la possibilità di incappare in un rapido picco glicemico. Chiedere supporto a un nutrizionista potrebbe risultare di grande aiuto, così da stilare una dieta in linea con le singole necessità personali.

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