Leggi il settimanale

Problemi di pressione alta, alcuni integratori possono peggiorarla: ecco quali evitare

Uno studio americano pubblicato su Nutrients ha messo in evidenza gli integratori che sono sconsigliati a chi soffre di ipertensione

Problemi di pressione alta, alcuni integratori possono peggiorarla: ecco quali evitare

L’ipertensione o pressione alta è una condizione molto rischiosa per la salute dell’organismo.

Riguarda circa il 30 % della popolazione mondiale. È caratterizzata da pressione arteriosa che supera 140/90 mmHg, costante e non episodica. A volte questa condizione risulta asintomatica. A lungo andare può provocare seri danni agli organi interni e far insorgere malattie rischiose che colpiscono principalmente l’apparato cardiocircolatorio come infarto e ictus.

Una dieta equilibrata e l’uso di integratori specifici possono migliorare questa condizione. Per quanto riguarda l'assunzione degli integratori occorre consultare il medico che è in grado di dare corrette disposizioni sul loro utilizzo soprattutto per quano riguarda la dose consigliata e l' interazione con i farmaci che si utilizzano quando si è ipertesi.

Ci sono però degli integratori che non sono assolutamente indicati per questa condizione perché possono contribuire ad amplificare i suoi effetti. Uno studio americano pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients ha rilevato quali sono gli integratori sconsigliati per chi è iperteso mettendo in evidenza i loro effetti collaterali.

I 5 integratori da evitare con la pressione alta

Secondo i ricercatori della University State della Florida gli integratori a cui prestare attenzione sono i seguenti.

1. Vitamina D

È una vitamina prodotta naturalmente dall’organismo. È importante per il sistema scheletrico e per il sistema immunitario. Dosi elevate di questa vitamina però possono causare effetti collaterali e provocare danni. Secondo i ricercatori della University State della Florida la dose tollerata dagli ipertesi non deve superare i 10. 000 UI/ die. Quando le dosi sono elevate per l’organismo diventa nociva l’interazione tra questa vitamina e alcuni diuretici. Ciò può provocare ipercalcemia. Questa si traduce in livelli elevati di calcio che nel sangue sono altamente dannosi per il sistema cardiocircolatorio.

2. Liquirizia

La sua radice contiene acido glicirrizico (GA), una sostanza che causa effetti collaterali contribuendo a far aumentare la pressione sanguigna e i livelli di sodio. Di conseguenza si abbassano i livelli di potassio nell'organismo. L’interferenza tra la liquirizia e i farmaci diuretici riduce ancora di più i livelli di potassio nel sangue. Questo è un sale minerale importante per contrastare l’ipertensione. Generalmente infatti rilassa le pareti dei vasi sanguigni contribuendo ad eliminare le concentrazioni di sodio rischiose per la salute del cuore.

3. Erba di San Giovanni

È una pianta chiamata iperico dalla quale si ricavano integratori utilizzati per contrastare i sintomi della depressione e gli effetti non tollerati della menopausa come insonnia e sbalzi d’umore. Chi è iperteso non dovrebbe utilizzarla perché interferisce con i farmaci utilizzati limitandone gli effetti. Inoltre il suo utilizzo in un soggetto iperteso può provocare episodi di tachicardia o aumento della temperatura.

4. Arnica

Integratori a base di questo fiore sono utilizzati per il suo potere antinfiammatorio. Utile anche per alleviare le sensazioni di gonfiore. Gli esperti sconsigliano agli ipertesi di assumerla tramite integratori, soprattutto per via orale, perché può provocare aumento del battito cardiaco, vomito, diarrea e danni ad alcuni organi come il cuore. Può interferire con gli anticoagulanti e gli antiaggreganti riducendone gli effetti.

5. Arancia amara

Noto come Citrus aurantium è un agrume antico. Una sorta di incrocio tra un mandarino e un pompelmo. Si contraddistingue infatti per il suo sapore amaro e le sue funzioni digestive. Gli integratori a base di essa sono diffusi per facilitare la perdita di peso. Donano energia agli sportivi tanto da essere utilizzati per migliorare le loro performance. Contengono la p-sinefrina, una sostanza stimolante che può provocare problemi al cuore causando ictus e infarto.

A cosa prestare attenzione se si è ipertesi

Chi soffre di pressione alta non deve mai dimenticare di ridurre la quantità di sale negli alimenti e durante i pasti perché il sodio è altamente nocivo per la salute dei vasi sanguigni. Meglio sostituire il sale con spezie benefiche come il peperoncino, la curcuma, l’aglio e lo zenzero che non presentano effetti collaterali in questa specifica condizione.

In questo articolo puoi trovare la lista delle spezie che aiutano a ridurre la pressione alta consigliate dagli esperti: Pressione alta, come abbassarla grazie alle spezie: 6 che non devono mancare in cucina

Da limitare anche le bevande energetiche, zuccherate stimolanti a base di caffeina, ginseng e teina che possono provocare vasocostrizione e di conseguenza tachicardia e ritenzione idrica.

Da assumere con una certa moderazione anche le tisane a base di biancospino, guaranà, tè verde o karkadè che possono interagire negativamente o al contrario potenziare

gli effetti dei farmaci ipertensivi o anticoagulanti. Anche il consumo di bevande alcoliche è da evitare perché provocano il restringimento delle arterie mettendo a rischio l’apparato cardiocircolatorio.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica