Milano - Il presidente del Consiglio va al contrattacco: "Il governo andrà avanti perché è stato eletto dal popolo". Silvio Berlusconi chiarisce la sua posizione sulle indagini in corso e guarda avanti in un lungo videomessaggio inviato, come di consueto, ai Promotori della Libertà.
"Siamo stati eletti dalla maggioranza" Il Cavaliere rivendica la legettimazione popolare del suo ruolo e, forte degli ultimi sondaggi, guarda avanti. "Guardando certi giornali mi viene da pensare che io sia Presidente del Consiglio ad opera di chissà chi e quasi per caso, come se fossi il beneficiario di un sorteggio e non perché il Popolo della Libertà da me guidato ha vinto nettamente le elezioni - ha dichiarato Berlusconi -.
Anzi, è giusto ricordare che io, il mio Governo, il mio partito e la mia maggioranza oltre ad avere vinto le elezioni politiche del 2008, abbiamo vinto anche nelle elezioni Europee, e poi nelle Regionali e nelle amministrative. Abbiamo avuto una continua legittimazione popolare e continuiamo quindi a governare con l’impegno di sempre, forti del sostegno solido e chiaro degli italiani che ancora oggi danno più del 45% alla nostra coalizione nei sondaggi".
Un complotto contro il governo Poi una stoccata a tutti coloro che hanno sabotato il cammino del governo. "Non siamo noi ad aver sabotato il cammino delle riforme facendo ripiombare il Paese nei teatrini della vecchia politica, delle verifiche e dei voti di fiducia a ripetizione. La verità è che contro di noi si è coalizzata tutta la vecchia politica che da sempre si frappone al rinnovamento, anzi quella politica che porta la responsabilità della crisi dello Stato, dell’economia e della società italiana, quelli che nella Prima Repubblica erano fra loro nemici, si sono messi tutti insieme contro di noi, contro il Governo espressione della maggioranza degli italiani nella vana speranza di mandarci a casa - ha proseguito il Cavaliere-. Non hanno in comune alcun valore, l'unica cosa che li unisce è conquistare il potere e far fuori Berlusconi con il soccorso rosso delle toghe politicizzate, pronte a intervenire ogni qual volta la situazione lo richieda. Ebbene, ancora una volta questa offensiva è stata e sarà respinta. Noi abbiamo la forza del popolo e la forza dei numeri".
Non ho paura di farmi giudicare E poi una stoccata alle toghe politicizzate:"E’ giunto il momento di ristabilire una reale separazione e un corretto equilibrio fra i poteri e gli ordini dello Stato. Sia chiaro che io non ho alcun timore di farmi giudicare. Davanti ai magistrati non sono mai fuggito, e la montagna di fango delle accuse più grottesche e inverosimili in 17 anni di persecuzione giudiziaria non ha partorito nemmeno un topolino: i mille magistrati che si sono occupati ossessivamente di me e della mia vita non hanno trovato uno straccio di prova che abbia retto all’esame dei tribunali.
Ma io ho diritto, come ogni altro cittadino, di presentarmi di fronte al mio giudice naturale, che non è la Procura di Milano ma il giudice assegnatomi dalla Costituzione cioè il Tribunale dei Ministri che non è un tribunale speciale fatto apposta per me, ma è composto da giudici scelti per sorteggio. E avendo la coscienza totalmente tranquilla, lo farò appena sarà stata ristabilita una situazione di correttezza giudiziaria".
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