Berlusconi: «La crisi è grave ma l’Italia c’è e va avanti»

RomaTra un Consiglio dei ministri e una riunione per scegliere i candidati per le regionali, compito che il premier sta seguendo personalmente con i coordinatori del Pdl, il venerdì di Silvio Berlusconi è tutto fuorché nero, anche nelle parole, nonostante l’ultima magagna giudiziaria arrivata da Milano con la chiusura dell’inchiesta Mediatrade-Rti.
A margine dell’accordo tra Infrastrutture e regione Toscana (10 miliardi di euro spalmati su 6 anni, destinati ad Alta Velocità, al completamento del Corridoio Tirrenico Rosignano-Civitavecchia e alla E78 Grosseto-Fano), siglato insieme al governatore Claudio Martini e ai ministri Matteoli, Prestigiacomo e Fitto, Berlusconi ricorda come il difficile momento dell’economia mondiale non abbia fermato l’azione del governo italiano, che starebbe anzi mantenendo i suoi impegni. E sottolinea che, a dispetto di crisi ed emergenze «piovute» implacabilmente sul Paese nel corso dell’anno appena trascorso, dalla crisi dei rifiuti a Napoli e in Campania al terremoto in Abruzzo, fino al disastro ferroviario alla stazione di Viareggio, la pressione fiscale sui cittadini non è cresciuta.
«La presidenza del Consiglio esprime soddisfazione per il fatto di continuare il progetto di infrastrutturazione dell’Italia, che non è stato rallentato nonostante la crisi», spiega il Cavaliere a Palazzo Chigi, mettendo in rilievo come «non sia stata aumentata nessuna tassa, e non sono state messe le mani nelle tasche degli italiani, pur avendo dovuto il Governo rispondere a emergenze straordinarie». Ma il premier ricorda anche il difficile momento dell’occupazione: «Abbiamo anche garantito vicinanza - aggiunge - con i fondi della cassa integrazione a tutti gli italiani che hanno perso il lavoro».
Insomma, «l’Italia c’è e va avanti», e in particolare sulle infrastrutture «manteniamo un piano che non è stato neppure rallentato», rivendica con forza Berlusconi, ricordando la capacità di utilizzare risorse «anche ricorrendo al finanziamento di progetto», ossia ai fondi dei privati.
A elogiare il lavoro dell’esecutivo è anche il presidente Toscano Martini, che plaude alla firma dell’accordo: «Conferma intese già esistenti ma è positivo anche ribadire gli impegni e implementare alcuni progetti», spiega il Governatore, ricordando come peraltro «molte delle opere di cui parliamo attraversano la Toscana ma, come la Tav, l’autostrada Tirrenica e gli interporti, sono grandi opere nazionali».
Nel clima di bon-ton Berlusconi a sua volta si complimenta con Martini (che non correrà alle prossime regionali: il candidato del Pd è infatti l’assessore alla Sanità Enrico Rossi) «per come ha saputo affrontare, da commissario, la tragedia di Viareggio con efficacia e tempestività», auspicando che «anche la prossima amministrazione sia all’altezza».
E sempre sul fronte infrastrutture ieri il Cipe, presieduto dal premier, ha dato il via libera all’apertura di tre importanti cantieri su proposta di Matteoli. Disco verde per il progetto dell’autostrada Nogara-Mare Adriatico, opera che costerà poco meno di un miliardo di euro.

Via libera anche al raccordo autostradale della Cisa e al primo lotto Parma Nord-Terre verdiane (2,73 i miliardi di euro per realizzare il progetto). L’ultima infrastruttura che ha ottenuto il placet del comitato interministeriale per la programmazione economica è l’autostrada siciliana che collegherà Ragusa a Catania, per un costo di 815 milioni di euro.

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