A suo modo è una storia d'amore. La differenza è che l'oggetto di questo sentimento, radicato e fortissimo, non è una lei dallo splendido e fatale ascendente. Dallo charme irresistibile. Dal fascino fulminante. Non è insomma la donna dei sogni, ma un oggetto. Di uso comune. Di anni infiniti. Eppure magnificamente portati. L'oggetto dell'amore di Robert Penn che le ha dedicato un libro sui generis è la bicicletta. E l'autore, che confessa apertamente di aver pedalato in più di 40 Paesi in cinque continenti, racconta in chiave semiseria la storia di questo legame mai interrotto. Che si coniuga con una parola - fatica - e, proprio in nome della fatica, riesce a trovare radici più profonde di qualsiasi altro amore. La summa di questa sensazione è racchiusa anche in un breve brano riportato nel dorso del libro. «Se vi è capitato di sperimentare un momento di estasi o di libertà su una bicicletta; se vi è capitato di fuggire dalla tristezza al ritmo di due ruote mulinanti, o di sentire la speranza rinascere pedalando sulla cima di un'altura con la fronte imperlata dalla rugiada della fatica; se vi è capitato di chiedervi, gettandovi in picchiata come uccelli giù per una lunga discesa in bicicletta, se il mondo si fosse fermato; se vi è capitato, anche una sola volta, di stare seduti su una bicicletta con il cuore che cantava e la sensazione di essere un comune mortale in contatto con gli dèi, allora voi e io condividiamo qualcosa di fondamentale. Sappiamo che ciò che conta è la bicicletta».
Già. Ciò che conta è la bicicletta. Cioè il titolo del volume in libreria per i tipi di Ponte alle grazie (pp. 217, 24 euro). A parte una breve storia della bici e di ciò che essa ha rappresentato socialmente negli anni, Robert Penn, che alla due ruote ha legato il suo cuore, passa a descrivere l'ideale assemblamento della sua bicicletta dei sogni. E in un certo senso, il libro è un po' tutto una parafrasi della realizzazione di un sogno. Da Stoke on Trent, dove un artigiano gli cuce un telaio fatto a mano, alla California, patria della mountain bike dove, nel retro di un negozio assiste alla nascita delle ruote, passando per Portland, Milano e Coventry. Tra manubri - stranieri - o forcelle - italiane - e gruppi di trasmissione. Tra Cinelli e Campagnolo.
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