Nell'altro secolo, su un lontano fronte orientale i soldati temevano un avversario, il generale Inverno, cui altri si affidavano per gli stessi gelidi motivi. Il tempo passa, siamo in pace, ma l'abitudine di confidare nel meteo non tramonta.
A Milano, per esempio, i dirigenti della sinistra oggi affidano le loro fragili speranze al generale Mare. Ah, sospirano, se gli elettori se ne andassero, il 21 giugno, al mare anziché affollarsi nei seggi... Quelli di centrodestra, quelli che sono spensierati tanto si sentono già la vittoria in tasca... Ah, se concedessero una tregua, magari facendo qualche debituccio per pagare la vacanza...
A sinistra si spera sospirando. Ma i milanesi, il 21 giugno, non dovrebbero sentire il richiamo delle sirene dalle riviere. E comunque si può votare anche nella prima parte della giornata di lunedì 22.
La posta in gioco col ballottaggio per la Provincia è troppo importante. La vittoria del candidato Pdl, Guido Podestà, porterebbe in Lombardia un'armonica intonazione istituzionale che finora non c'è stata. Con Regione e Comune retti dal centrodestra, la Provincia di Penati ha spesso avuto un atteggiamento di non collaborazione, facendo prevalere considerazioni ideologiche e di fazione sugli interessi del territorio. In materia di progetti, infrastrutture, lavoro, sicurezza. In tempi di crisi simili distonie non aiutano.
Non si tratta di «normalizzare» oppure omogeneizzare a tutti i costi, si tratta di rendere più fluido il gioco di squadra. Il confronto e la polemica sono il sale della democrazia, ma il nostro sistema garantisce a tutti voce e possibilità d'espressione.
E allora, va bene stessa spiaggia e stesso mare, ma dopo il ballottaggio.
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