Brambilla: «L’addio ai ticket? Una vittoria dei nostri circoli»

«Vergognoso chiedere dieci euro per ogni visita specialistica»

da Milano

«Quella sui ticket è stata una battaglia dura, ma alla fine abbiamo vinto». Michela Brambilla, presidente dell’associazione nazionale Circoli della libertà, esulta dopo l’abolizione del ticket da 10 euro sulle visite specialistiche, decisa ieri dal Senato. «È stata una vittoria di tutti i cittadini che con la loro firma hanno sostenuto la nostra battaglia. È da un mese e mezzo che in tutta Italia i nostri circoli hanno raccolto la protesta degli italiani contro questa vessazione sulla salute. E questo è un primo risultato. Adesso speriamo che venga cancellato anche il ticket sui codici bianchi del Pronto soccorso».
Il Senato ha tolto il governo dall’imbarazzo...
«I ticket servivano solo a fare cassa, non avrebbero dovuto mai approvare un provvedimento del genere. Ed è ridicolo che l’Unione si corregga dopo un mese e mezzo dall’approvazione della legge di bilancio. Un’ammissione di colpa. Come dire: “abbiamo fatto una legge sbagliata”. In realtà è stata un’ingiustizia di merito e di metodo, un vero e proprio accanimento contro chi ha bisogno di assistenza sanitaria e un’intrusione in una materia di competenza regionale».
C’è anche il problema dei tempi d’attesa...
«Quelli sono inaccettabili. Oggi ci vogliono sei mesi per una mammografia. Pensare di aspettare sei mesi, e in più di pagare un’altra tassa è vergognoso, visto che alla fine quasi tutti sono costretti a rivolgersi alla sanità privata».
Qual è il vostro prossimo obiettivo?
«Puntiamo all’abolizione del ticket sul pronto soccorso. Il governo ha costretto i medici a fare gli esattori, andando contro ogni logica della prevenzione, che dovrebbe essere un pilastro di una politica sanitaria all’altezza del suo nome. Prima di mettere le mani in tasca ai cittadini dovrebbero scoperchiare tutti gli altarini che hanno messo in piedi per mandare in tilt i conti pubblici. Secondo noi il nervo scoperto del Sistema sanitario nazionale sono i bilanci degli enti ospedalieri.

Vogliamo spulciarli tutti, per capire come vengono spesi i soldi dei contribuenti. Ogni anno, secondo il nostro centro studi, ogni cittadino paga 1.650 euro: di questi, una buona parte finisce chissà dove, senza benefici per i malati. Con il federalismo fiscale sarebbe tutto molto più semplice».

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