«Brava la Moratti, sull’Expo ha messo tutti d’accordo»

«I miracoli in Italia non finiscono mai». E l’ultimo sembra averlo realizzato il sindaco Letizia Moratti mettendo d’accordo tutti gli schieramenti politici, il mondo dell’economia e degli affari sulla candidatura di Milano per l’Expo 2015. Una «grande coalizione nello stile di Angela Merkel» sostiene un editoriale del Financial Times a firma di Paul Betts, sottolineando l’ampio sostegno raccolto dalla «Lady di ferro italiana». Una «grande coalizione di interessi politici ed economici» ottenuta dalla Moratti, definita come una «promettente donna d’affari», mentre il Paese rischia di «ritrovarsi in una delle sue perenni campagne elettorali». Tra i progetti citati, «la borsa per tutte le materie prime, a servizio dell’intera catena alimentare, composta da agricoltori, industria e consumatori». Senza dimenticare Malpensa che «con o senza Alitalia deve continuare ad avere un futuro brillante». «Letizia Moratti - scrive il quotidiano - afferma che l’aeroporto, controllato dal Comune, continua a crescere, è in utile, ha un grande piano di investimenti e serve un ricco mercato merci e passeggeri». Da quando è alla guida di Milano, la Moratti «è determinata a ristabilire la risonanza e il ruolo internazionale della città. La sua idea è di trasformare l’Expo in una vetrina per la città e per il Paese, di farne uno stimolo per un massiccio programma di investimenti per migliorare le infrastrutture locali e fare di Milano un modello di vita in città eco-compatibile, amica dell’ambiente». Progetto che piace anche al Nobel per la Pace Al Gore. «Quello che la Moratti vuole sottolineare è che Milano non è solo un centro industriale e finanziario, ma ha forti radici agricole ed è il cuore della regione con una delle più alte produttività agricole d’Europa». Secondo il quotidiano, l’aspetto più importante della campagna è il modo in cui ha messo d’accordo tutte la parti dello schieramento politico e dell’economia italiana. «Per una volta tutti concordano, dal capo dello Stato al leader dell’opposizione. Sostengono la candidatura con 14 miliardi in investimenti diretti e indiretti.

La posta è alta, per Milano e per tutta l’Italia: si stima che l’Expo attirerà 30 milioni di visitatori e darà una spinta forte al turismo. Allo stesso tempo ci si aspetta che aiuti il Paese a presentarsi con un’immagine positiva all’estero, diversa dagli stereotipi, esemplificati dalla saga sul futuro di Alitalia e dell’aeroporto di Malpensa.

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